“Ogni anno, in ogni Paese del mondo, migliaia di persone vengono incarcerate per motivi di coscienza, per aver fatto azioni nonviolente contro la guerra, o per aver obiettato al servizio militare armato. La WRI stila ogni anno l’elenco dei prigionieri di cui riesce ad avere notizie certe. Sul prossimo numero di Azione nonviolenta lo troverete tradotto con i nomi dei detenuti divisi per Paese. Vi invitiamo a scrivere loro, anche come pressione su chi li ha condannati. Sotto ogni nome il periodo di detenzione (inizio e fine pena), seguito dall’indirizzo del carcere cui inviare la posta; infine il motivo della condanna.
Gli obiettori di coscienza russi lanciano un’altra sfida al regime di Putin.
Alle 17:00 ora di Mosca si terrà un “incontro online” pubblico sotto forma di chiamata Telegram, in solidarietà con le persone imprigionate per le loro posizioni contro la guerra. Oggi, 1° dicembre, è la Giornata dei prigionieri per la pace, promossa dalla più antica organizzazione pacifista, la War Resisters’ International con sede a Londra. Il Movimento degli Obiettori di Coscienza Russi ha documentato centinaia di casi di persone detenute nelle carceri russe per essersi espresse pubblicamente o aver partecipato a una manifestazione contro la guerra. È un elenco incompleto di chi si è esposto nel lavoro per la pace e di chi ha rifiutato di prendere le armi e prestare servizio militare. I nonviolenti che protestano contro la guerra d’invasione in Ucraina subiscono una durissima repressione.
Dal febbraio 2022 le autorità russe hanno aperto più di 230 procedimenti penali contro cittadini che si sono opposti alla cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina. La maggior parte di questi casi sono stati avviati a seguito di azioni nonviolente, classificate come reati, come post sui social network, proteste pacifiche e distribuzione di stampa clandestina o persino adesivi contro la guerra.
Aleksey Gorinov, membro del Consiglio del distretto municipale di Krasnoselsky a Mosca, è stato condannato a 7 anni di carcere per “diffusione di false informazioni sull’esercito russo” che sarebbe avvenuta durante una riunione del Consiglio. Gorinov è noto come il primo imputato di un processo per reati di opinione che si è concluso con una pena detentiva.
Irina Gen è un’insegnante dell’oblast’ di Penza. È accusata di “diffusione di false informazioni sulle Forze Armate della Federazione Russa motivate dall’odio”. Educatrice con 20 anni di esperienza, ha ottenuto dopo il processo 5 anni di libertà vigilata al posto del carcere.
Petr Mylnikov è un attivista civile della città di Olovyanny. Gli è stata comminata una multa di un milione di rubli per la diffusione di due pubblicazioni, con l’accusa di “false informazioni sull’esercito russo”.
Dmitry Ivanov è uno studente dell’Università Statale di Mosca, autore del canale Telegram “Protest MSU (Moscow State University)“. È in arresto dalla fine di aprile e ora è in attesa di processo, per “diffusione di notizie false sull’esercito russo”, previsto per il febbraio 2023.
Mariia Ponomarenko è una giornalista della pubblicazione indipendente “RusNews“, in passato già processata per reati di manifestazione pubblica. Ora è stata arrestata per aver pubblicato sul canale Telegram “Цензуры нет” (No alla censura) la notizia della morte di civili a Mariupol durante l’“operazione speciale” dei militari russi. Sarà processata dal Tribunale di San Pietroburgo ai sensi dell’articolo 207 del Codice penale della Federazione Russa, che punisce il reato di “diffusione di false informazioni” commessa da un gruppo di persone (comma b), per guadagno personale (comma g) e motivata dall’odio (comma d)”: pena richiesta, 10 anni di detenzione.
Sasha Skochilenko è una musicista denunciata per aver apposto diversi adesivi contro la guerra in un supermercato. L’accusa ha chiesto fino a 10 anni di carcere. In una lettera che ha pubblicato sul suo blog ha scritto: “Qualunque cosa i miei persecutori cerchino di farmi, comunque cerchino di trascinarmi nel fango, umiliarmi, mettermi nelle condizioni più disumane, prenderò solo le cose più luminose e belle da questa esperienza; questo significa essere un’artista”.
Olga Smirnova, attivista del gruppo di iniziativa Peaceful Resistance di San Pietroburgo, è in carcere per aver organizzato un’azione pubblica nonviolenta il 6 marzo 2022.
Sono sempre più numerose le persone che si rivolgono al Movimento degli Obiettori di Coscienza Russi per ottenere sostegno e salvare se stessi o i propri cari dalla mobilitazione, dalla coscrizione o dalla partecipazione alla guerra.
Nell’incontro di oggi verranno raccontate tante di queste storie di persone imprigionate per la loro critica all’invasione militare. Chi parteciperà è invitato a lasciare un commento sotto il post del canale Telegram degli oppositori alla guerra e a scrivere ai prigionieri manifestando solidarietà.
La lista dei prigionieri di coscienza russi è pubblicata sul sito Black February https://blackfeb.ru. Il Movimento Nonviolento, in contatto diretto con i pacifisti russi, ha invitato in Italia il coordinatore degli obiettori di coscienza russi, ora espatriato in Estonia per evitare il carcere e poter proseguire il lavoro. Alexander Belik sarà a Roma per una serie di iniziative dall’11 al 15 dicembre, in occasione del Convegno nazionale sui 50 anni della Legge sull’obiezione di coscienza e come testimonial della Campagna di Obiezione alla Guerra.