Gregorio Piccin: due persone innocenti sono morte per l’ennesimo “effetto collaterale” di una guerra che deve finire subito. La gravità di quanto accaduto dimostra quanto sia folle continuare a sostenerla.
Evidente l’irresponsabile tentativo del governo ucraino di coinvolgere direttamente la Nato nel conflitto. Il nazionalismo ucraino rischia di sfuggire di mano agli apprendisti stregoni che lo hanno armato e sobillato, invece di lavorare dal 2015 per l’attuazione degli accordi di Minsk.
Stati Uniti e Regno Unito, i Paesi che comandano la NATO, usano prudenza per capire cosa sia successo a Przewodov in Polonia e sembra infatti che il missile fosse un S300 della contraerea ucraina.
Letta e Calenda invece, in sintonia telepatica con Zelenskij, avrebbero già attivato l’articolo 5 del Patto Atlantico per scatenare una guerra totale contro la Russia. I servi sciocchi si sono dimostrati meno prudenti di Biden.
Il governo Meloni ha recentemente annunciato un ulteriore invio di armi con le quali, lo ricordiamo, vengono uccisi anche civili, mentre continua a mantenere importanti contingenti militari – tra cui cacciabombardieri – ai confini con la Russia.
Lo scorso 20 ottobre due caccia Eurofigher italiani di stanza in Polonia si sono alzati in volo per uno scramble rivolto a velivoli russi che sorvolavano l’Ucraina.
Il rischio di “incidenti” ben peggiori di quello di ieri si moltiplica di giorno in giorno considerato anche l’uso che le forze armate statunitensi fanno delle basi sul nostro territorio da cui partono regolarmente missioni di supporto ed intelligence alle forze armate ucraine. Ad aggravare la nostra cobelligeranza vi è inoltre l’arrivo delle nuove bombe atomiche ad Aviano e Ghedi previsto per dicembre e il perdurante addestramento dei piloti italiani al bombardamento nucleare.
L’Italia si deve sfilare immediatamente da questa guerra tra superpotenze ritirando i propri contingenti dai Paesi confinanti con la Russia, fermando l’invio di armi, non concedendo ulteriormente l’uso delle basi sul proprio territorio per operazioni militari unilaterali da parte degli Stati Uniti e firmando il trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari.
La guerra in Ucraina si ferma con un cessate il fuoco senza condizioni che possa aprire una fase negoziale seria. L’Italia si renda protagonista di questo processo intraprendendo misure concrete di distensione.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea