Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di UNIA -Unione Italiana Apolidi, INTERSOS e UNHCR presso la Stampa Estera a Roma.
L’appuntamento ha rappresentato il taglio del nastro ufficiale per l’associazione da poco fondata su impulso di un gruppo di giovani apolidi, con l’obiettivo di dare voce e rappresentanza formale alla frammentata comunità di chi nel nostro Paese non ha alcuna cittadinanza.
La conferenza stampa è stata soprattutto l’occasione per accendere i riflettori sulla condizione delle persone apolidi in Italia e nel mondo.
L’assenza di un’identità legale equivale spesso a una condizione di invisibilità, con scarso accesso a diritti fondamentali, come istruzione, salute e lavoro regolare. Senza contare le gravi limitazioni incontrate nella vita quotidiana, dall’apertura di un conto in banca all’ottenimento della patente di guida.
Si stima siano almeno 3mila le persone apolidi in Italia e oltre 4 milioni nel mondo.
Per migliorare la loro condizione UNIA chiede alle istituzioni di colmare l’attuale vuoto legislativo e di semplificare la burocrazia che tiene in un limbo migliaia di persone.
Alla conferenza stampa sono intervenuti:
Armando Augello Cupi, presidente UNIA
Chiara Cardoletti, rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino di UNHCR
Cesare Fermi, direttore regionale per l’Europa di INTERSOS
Gad Lerner, giornalista e autore, ha raccontato l’esperienza personale di ex apolide
A moderare la giornalista di Rainews24 Raffaella Cosentino
La nascita di UNIA è stata possibile grazie al sostegno di PartecipAzione, il programma di INTERSOS e UNHCR che dal 2018 promuove l’integrazione delle persone rifugiate in Italia.
Ufficio stampa Intersos