Nelle ultime settimane si è nuovamente acceso il dibattito sul tema delle compensazioni, soprattutto alla luce del ricatto imposto all’amministrazione di Bussoleno, relativamente ai fondi contro il dissesto idrogeologico. Nell’elenco delle opere previste in Val di Susa si leggono interventi di varia natura e con diversa finalità e non pare esserci alla base delle scelte la finalità di mitigare l’impatto dei cantieri sul territorio, ma piuttosto l’intenzione di “accontentare” alcune richieste per tentare di far digerire un’opera fortemente osteggiata dagli abitanti della valle.
A seguito della delibera del CIPE del 2017 le compensazioni hanno assunto la dicitura di misure di “accompagnamento”, una formulazione che, esattamente come la precedente “opere e misure compensative”, non definisce né lo scopo né la relazione con l’impatto dell’opera sulla collettività e sul territorio. In effetti, la definizione di cosa siano le “opere e misure compensative per l’impatto territoriale e sociale” non è mai stata data e costituisce un determinante vuoto legislativo.
E’ piuttosto evidente che le opere compensative non prevedono alcun onere di spesa e nessun sostegno circa le conseguenze, ambientali, economiche e di salute che tale opera avrà sul territorio. Chi si prenderà la responsabilità dei futuri danni conseguenti alla realizzazione della Nuova Linea Torino Lione?
Abbiamo rivolto questo quesito oggi in aula alla Giunta regionale.
Con questa modalità, infatti, le compensazioni non andranno a mitigare i danni generati dall’inquinamento sonoro per chi abita vicino ai binari o i problemi di salute per le polveri sottili, né le malattie causate dalle emissioni di radiazioni ionizzanti e per la diffusione nell’aria di fibre di amianto oltre i limiti di legge o ancora i danni per la captazione e la sottrazione delle acque della montagna e dell’inquinamento del fiume a fondovalle.
Quando questi danni si manifesteranno, probabilmente i responsabili non saranno più reperibili e le risorse per mitigarli saranno state prosciugate nei rivoli delle molteplici mancette elargite.
Ad oggi, non abbiamo avuto risposta dalla Giunta. Anzi, abbiamo la netta impressione che non sia stato nemmeno ben compreso il punto della questione e che prevalga la convinzione che i legittimi timori e i dubbi degli abitanti di un territorio possano dissolversi nel nulla e il futuro possa essere barattabile con qualche progetto calato qua e là.