In occasione della Giornata internazionale di solidarietà con la popolazione palestinese del 29 novembre, Amnesty International ha rinnovato la richiesta di un’azione globale per porre fine al sistema dell’apartheid che Israele attua impunemente contro i palestinesi.

Nell’ultimo anno questo sistema è diventato sempre più violento e opprimente: da gennaio, in Cisgiordania, le forze israeliane hanno ucciso 127 palestinesi e ne hanno feriti altre centinaia. C’è stata una recrudescenza delle aggressioni e delle violenze contro i palestinesi da parte dei coloni appoggiati dallo stato. Le autorità israeliane hanno aumentato l’uso della detenzione amministrativa per tenere in carcere palestinesi senza accusa né processo e hanno intensificato gli attacchi contro le organizzazioni della società civile palestinese. A Gaza, l’offensiva militare israeliana di agosto ha aggravato la già drammatica crisi umanitaria causata dal blocco illegale di Israele, tuttora in corso.

“Oggi, così come ogni giorno, Amnesty International è accanto alla popolazione palestinese che reclama diritti di fronte agli incessanti attacchi israeliani. Chiediamo ai nostri sostenitori nel mondo di mostrare la loro solidarietà chiedendo la fine dell’apartheid israeliano”ha dichiarato Heba Morayef, direttrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.

“Le violazioni dei diritti umani da parte di Israele aumentano e la società civile palestinese subisce un assalto senza precedenti, per questo motivo i palestinesi hanno bisogno oggi più che mai del sostegno internazionale. Sollecitiamo la comunità internazionale a cessare ogni forma di appoggio, diretto o indiretto, attraverso l’azione o la mancanza d’azione, al sistema israeliano di apartheid”, ha aggiunto Morayef.

IL PEGGIORAMENTO DELLA SITUAZIONE PER I PALESTINESI DELLA CISGIORDANIA

Nel 2022 le forze israeliane hanno intensificato le azioni militari in Cisgiordania, compiendo centinaia di raid e imponendo numerose nuove chiusure che hanno ulteriormente limitato il movimento dei palestinesi. Secondo le Nazioni Unite, il 2022 è stato il peggiore anno dal 2005 per il numero di palestinesi uccisi da parte delle forze israeliane127 finora, tra cui molti bambini.

L’AUMENTO DELLE VIOLENZE CONTRO I PALESTINESI DA PARTE DEI COLONI APPOGGIATI DALLO STATO

I coloni israeliani hanno portato a termine centinaia di attacchi violenti contro i palestinesi durante la recente stagione della raccolta delle olive: aggressioni, sradicamenti o incendi di migliaia di ulivi, distruzione di veicoli e di abitazioni, con la protezione dei soldati israeliani.

L’ENORME AUMENTO DELLE ORDINANZE DI DETENZIONE AMMINISTRATIVA 

Dall’inizio del 2022, secondo l’organizzazione palestinese Addameer, le autorità israeliane hanno emesso 1789 ordinanze di detenzione amministrativa, confermando una netta tendenza al loro aumento. Alla data del 26 novembre, 820 palestinesi erano detenuti nelle prigioni israeliane, a tempo indeterminato e senza accusa né processo, sulla base di informazioni segrete a cui non c’è modo di avere accesso. Tra i palestinesi sottoposti alla detenzione amministrativa c’è Salah Hammouri, un difensore dei diritti umani e avvocato franco-palestinese, detenuto dal 7 marzo 2022.

LA CRISI UMANITARIA E GLI ATTACCHI SISTEMATICI ILLEGALI NELLA STRISCIA DI GAZA 

Nell’agosto 2022 le forze israeliane hanno ucciso, ferito o sfollato altri civili nella Striscia di Gaza assediata, compiendo quelli che paiono essere stati crimini di guerra.

LA CAMPAGNA ISRAELIANA PER STRONCARE LA SOCIETÀ CIVILE PALESTINESE

Nell’agosto 2022 le forze israeliane hanno fatto irruzione negli uffici di Addameer, al-Haq, Difesa internazionale dei bambini-Palestina, Unione dei comitati dei lavoro agricolo, Centro per la ricerca e per lo sviluppo “Bisan”, Comitato dei lavoratori della sanità e Unione dei comitati delle donne palestinesi, confiscando documenti e attrezzature. Le forze israeliane hanno ordinato la chiusura dei loro uffici, sigillandone gli ingressi. L’anno scorso queste organizzazioni erano state dichiarate “terroriste”, ai sensi della legge israeliana.

CONTINUI SGOMBERI FORZATI E DEMOLIZIONI

A Masafer Yatta, in Cisgiordania, 1150 persone rischiano di essere sfollate con la forza da parte delle autorità israeliane, che la settimana scorsa hanno demolito una scuola privando 23 bambine e bambini del loro diritto all’istruzione. Se Israele porterà a termine le demolizioni e le espulsioni, si tratterà di trasferimenti forzati, un crimine contro l’umanità. Sempre la settimana scorsa, le autorità israeliane hanno demolito per la 209ma volta il villaggio di beduini palestinesi, non riconosciuto ufficialmente, di al-Araqib, nel deserto del Negev/Naqab. Questi sono solo due esempi recenti, tra migliaia.

AMNESTY