Premiati a Roma presso la Sala Benedetto XIII (Comunità di Sant’Egidio) i vincitori della XXXVIII edizione del Premio Colombe d’oro per la Pace, organizzato da Archivio Disarmo con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop.
La Giuria – formata da Fabrizio Battistelli, Dora Iacobelli, Riccardo Iacona, Dacia Maraini, Andrea Riccardi e Tana de Zulueta – ha seguito per l’edizione di quest’anno un filo rosso ben preciso: l’informazione e la protezione, due funzioni che, uniche, possono attenuare gli incalcolabili costi dei conflitti che aggrediscono il mondo. Una minaccia che, nel drammatico anno che si avvia alla conclusione, con l’invasione russa dell’Ucraina, hanno raggiunto il cuore dell’Europa.
A fare gli onori di casa è stato Fabrizio Battistelli (Presidente di Archivio Disarmo): «Nella tragedia della guerra le principali vittime non sono più tra i combattenti ma nella popolazione civile. L’unica difesa che hanno è rappresentata dai media: giornali, radio, televisione e ora anche i social, che possono testimoniare i sacrifici e i soprusi subiti da uomini, donne, bambini, al resto del mondo. Così come, per sfuggire alle distruzioni, possono contare sull’azione delle ONG e delle agenzie dell’ONU come l’UNHCR, che oggi si prende cura di tanti fra gli oltre 7 milioni e mezzo di rifugiati nei paesi europei».
Per Andrea Riccardi (Fondatore della Comunità di Sant’Egidio): «Il dramma della guerra è quello delle violenze e dei rifugiati. L’informazione racconta questo dramma, ma può generare una nuova coscienza di pace. Senza informazione si perde coscienza di quello che sta succedendo. Una buona informazione sa parlare di pace e guerra, collocando chi segue nei contesti, come un attore sensibile della realtà».
I riconoscimenti sono andati a Nico Piro, giornalista del TG3 Rai autore di reportage dalle aree di crisi e dai teatri di guerra. Piro ha dedicato una parte significativa del proprio lavoro alla diffusione e all’approfondimento di notizie riguardanti soprattutto l’Afghanistan. Per le testate Rai ha realizzato importanti servizi sulle organizzazioni umanitarie e sulle missioni di peacekeeping.
Ha dichiarato Piro: «E’ un grande onore ricevere questo premio. Oggi più che mai è importante parlare di pace: è un valore fondamentale. La guerra genera profitti per pochi, per questo dobbiamo sottrarci a questo marketing assurdo che costa vita. L’unica soluzione per guardare avanti è la pace, la guerra non è mai una risposta».
Lucia Sgueglia, giornalista del TG3 Rai, nella sua carriera si è occupata principalmente di opposizione politica russa, insorgenza islamista nel Caucaso del Nord, Islam russo e post-sovietico. Ha seguìto per mesi l’invasione russa in Ucraina, in particolare nel Donbass, testimone coraggiosa ed empatica degli indicibili costi della violenza bellica.
Nel ritirare il Premio la Sgueglia ha affermato: «Nell’anno in cui la grande guerra in Ucraina rischia di diventare totale, ricevere un premio dedicato alla pace è un grande onore, ma anche una grande responsabilità. E’ importante raccontare le guerre prima e dopo, perché queste cambiano i popoli. Il premio lo dedico a Andrea Rocchelli e Andrej Mironov, che otto anni fa hanno perso la vita nella guerra del Donbass».
Insignito della Colomba d’oro anche Marco Tarquinio, con la sua direzione Avvenire è andato scandagliando sempre più in profondità i temi della pace e dei conflitti nel mondo globalizzato. In un panorama informativo dominato dall’emotività e dal sensazionalismo, la pagina internazionale del quotidiano cattolico si è accreditata come una delle fonti più autorevoli del giornalismo italiano.
Dice Tarquinio «Mi colpisce questo premio, ricevuto in questo tempo purtroppo bellico. Mi spronerà sicuramente a cercare di fare il mio lavoro ancora meglio».
Quanto alla Colomba dedicata alla personalità internazionale, nell’Albo d’oro del Premio, insieme a altri eminenti esponenti del sistema ONU quali Javier Perez de Cuellar e Sadako Ogata, entra quest’anno Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Forte dell’iniziale esperienza con le organizzazioni non governative nell’assistenza ai rifugiati cambogiani in Thailandia, Grandi ha avuto un ruolo di primo piano nella protezione dei profughi fornita dalle Nazioni Unite, prima nell’ Agenzia per il soccorso ai rifugiati palestinesi e ora a capo dell’UNHCR. «È bello, ma anche difficile oggi ricevere un premio dedicato alla pace – dichiara Grandi – chi è meno responsabile delle minacce della guerra subisce maggiormente le conseguenze di queste sfide globali. Invece di litigare, tra vicini, preoccupiamoci delle gravissime fratture planetarie che allontanano sempre di più la soluzione alle diseguaglianze, all’emergenza climatica, ai movimenti di popolazione di cui ci occupiamo noi»
Per Mauro Lusetti (Presidente di Legacoop) «questo premio, a cui siamo stati sempre vicini, ha un ruolo importantissimo. Mai come quest’anno, però, è importante premiare chi si batte per la pace».
La Colomba d’oro per la Pace, opera dello “scultore dei papi” Pericle Fazzini, viene assegnata ogni anno a personalità del mondo dell’informazione che si sono distinte nel far conoscere casi virtuosi di gestione nonviolenta dei conflitti e di tutela dei diritti umani e che, nella società civile, si sono fatte portatrici di ideali di empatia, solidarietà e dialogo fra le persone.