Rubrica su eventi e fatti dei movimenti politici e culturali in Sicilia -a cura RedPA-

 

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale contro la violenza maschile sulle Donne: una violenza di genere che è sistemica e presente ad ogni latitudine
Catania, sabato19 ore 17:00 – OfficinaRebelde (via Coppola 6- portone grigio)
Quest’anno, il Collettivo Pluralista Etneo e @officina_rebelde ha deciso di organizzare l’evento culturale “???? ????: MUSICA, FOTO, DISEGNI CONTRO IL SESSISMO” per avvicinarsi alla data del 25 Novembre. Appuntamento questo fine settimana al centro sociale etneo, con una mostra artistica, visiva, fotografica e DJSet , “per dare espressione – scrivono – all’oppressione di genere che viviamo ogni giorno, alla nostra determinazione a ribellarci e lottare contro il patriarcato!”. Un dato per tutti, segnalato da Officina Rebelde: secondo l’ultimo Global Gender Gap Report 2022 – che analizza in tutto il mondo il divario tra il genere maschile e quello femminile nell’ambito della salute, dell’istruzione, dell’economia e della politica – “ le discriminazioni di genere in Italia sono vive e vegete. Il nostro paese si attesta al 63° posto (su 149 paesi considerati) per discriminazioni di genere e di questo passo ci vorranno ben 132 anni per raggiungere la piena parità!”

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Ma non s’era mandato in soffitta 10 anni fa il progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto?
Movimento No Ponte: “Abbiamo ripreso il cammino. Non ci fermeremo se non quando il Ponte sarà cancellato dal futuro del nostro territorio e si sarà affermato, definito, avviato lo sviluppo dei necessari interventi per la tutela del territorio, dell’ambiente, degli edifici e la costruzione delle strutture e infrastrutture in grado di creare lavoro vero e stabile in misura anche maggiore”

In questi 10 anni non sono mancati i tentativi di riesumarlo, ma, sebbene a parole la quasi totalità del quadro politico si pronunciasse favorevolmente, nei fatti la promessa (la minaccia, per noi) di riprenderne l’iter è apparsa sempre più argomento da campagna elettorale che altro. Adesso il quadro sembra essere mutato. L’investimento politico sul Ponte fatto dalla compagine uscita vincitrice dalle elezioni è tale per cui il neo ministro delle infrastrutture è stato obbligato a muovere fin da subito i primi passi in direzione dell’aggiornamento del progetto. D’altronde, la convergenza tra Governo nazionale e Governi regionali calabrese e siciliano su questo tema sembrerebbe costituire una tempesta perfetta priva di alibi. Il movimento No Ponte, ed i cittadini dell’area dello Stretto, con tante mobilitazioni ed iniziative di informazione, aveva contribuito a bloccare l’iter progettuale e l’avvio dei cantieri. Attraverso un’articolata combinazione di iniziative di piazza e di controinformazione sulla natura devastante e speculativa del Ponte sullo Stretto si era completamente ribaltato il consenso che inizialmente sembrava tutto a vantaggio della Grande Opera. Tutto ciò ha rappresentato una grande esperienza di partecipazione popolare a difesa del territorio e dell’ambiente. Non c’è alcun dubbio che il futuro diverso per il nostro territorio, immaginato dalle migliaia di partecipanti alle iniziative No Ponte, non ha trovato un quadro politico capace di accogliere quella richiesta e quelle proposte. La Grande Opera sembra, così, tornare come scelta per disperazione.
Tocca, dunque, a noi riprendere le mobilitazioni. Tocca a tutti noi contrastare la disperazione che fa preferire la devastazione in cambio della promessa di posti di lavoro che non arriveranno mai. Tocca a noi fermare il partito degli affari. Tocca a tutti noi difendere il paesaggio dello Stretto. Tocca a noi intraprendere un nuovo percorso di controinformazione. Spiegare, ad esempio, che non è per nulla vero che il progetto sia approvato e pronto, mancando ancora nel 2013 il parere del Ministero per l’ambiente, oppure dire agli abitanti dei milioni di mc. di materiali di scavo da smaltire e informare la popolazione che la campata unica più lunga al momento è di poco più di 2000 m. mentre questa sarebbe di 3.330. Insomma, è il nostro un No ideologico o è il loro un Sì ideologico?
Abbiamo ripreso il cammino. Non ci fermeremo se non quando il Ponte sarà cancellato dal futuro del nostro territorio e si sarà affermato, definito, avviato lo sviluppo dei necessari interventi per la tutela del territorio, dell’ambiente, degli edifici e la costruzione delle strutture e infrastrutture in grado di creare lavoro vero e stabile in misura anche maggiore

 

Un ‘Vocabolario In…Tasca’ per i lavoratori agricoli stranieri
Ideato dall’Associazione Lavoratori Stranieri Movimento Cristiano Lavoratori (Als Mcl-Sicilia) ad integrazione del Progetto Sai “Vizzini Ordinari”, il vocabolario tascabile è stato edito in tre lingue (arabo, inglese e francese), scopo del’associazione è quello di fornire uno strumento agile ed immediato per affrontare un colloquio di lavoro con parole e frasi di uso comune per favorire la comprensione delle regole occupazionali: “Il vocabolario tascabile è stato ideato – così come ha dichiarato all’agenzia giornalistica redattoresociale, Paolo Ragusa, presidente di Als Mcl Sicilia – dentro il sistema di accoglienza italiano, perché la vera integrazione dei migranti si costruisce attraverso il loro inserimento nel mercato occupazionale. Inoltre vogliamo sostenere i lavoratori stranieri ed aiutare le imprese, promuovendo il valore del lavoro regolare e migliorando le relazioni tra domanda ed offerta di lavoro in un contesto di legalità e di sana economia”.

 

Palermo – Cronaca di una giornata di lotta contro Carovita e Sgomberi: Case, Lavoro, documenti per tutt*!”

Lo scorso giovedi 10, a quasi una settimana dall’incontro e dalla promessa dell’assessore all’emergenza abitativa Tirrito, le famiglie della palazzina di via Da Lentini, nel quartiere Uditore, si sono recate presso il Palazzo dell’assessorato alla casa con uno striscione con scritto «Contro carovita e sgomberi: case, lavoro, documenti per tutti e tutte». Contemporaneamente protesta anche sotto l’assessorato delle Attività sociali.
Cosa è successo?
Il 4 luglio 2022, le 42 famiglie occupanti lo stabile confiscato alla mafia dieci anni fa, ricevono convocazione dalla questura per la consegna dell’ordinanza di sgombero entro 120 giorni. Da lì inizia il calvario e il solito rimpallo continuo di responsabilità.
La scorsa settimana le famiglie, con il supporto di diversi solidali giunti in soccorso, si sono ritrovate a dover difendersi dalla possibilità di un immediato sgombero. In quell’occasione si presentò anche l’assessore Tirrito che, dopo aver effettuato un sopralluogo sul posto, ha preso l’impegno di rinviare lo sgombero per avviare, lunedì, un tavolo di confronto con gli enti preposti per trovare una soluzione alternativa.
Ma ad oggi nessuna risposta.
Così, dopo una partecipata assemblea svoltasi ieri pomeriggio presso la palazzina di Via da Lentini, le famiglie hanno deciso di presentarsi oggi sotto l’assessorato per chiedere di essere ricevuti dalla Dott.ssa Tirrito, pretendendo di avviare una interlocuzione immediata con gli assessori del settore emergenza abitativa e il sindaco, affinché si possa trovare una soluzione stabile non solo per gli occupanti, ma più in generale per la città di Palermo, sul tema degli sgomberi, del carovita e dei documenti.
Contemporaneamente, infatti, di fronte all’Assessorato alle Attività sociali di via Garibaldi un’altra protesta promossa da CUB Immigrazione ha preteso – adesso che verrà l’inverno – un lavoro che non sia sfruttamento, il diritto a una vita dignitosa e documenti come il permesso di soggiorno e titoli di viaggio per tutte e tutti, la cittadinanza dopo 5 anni che si sta in Italia indipendentemente dal reddito e dalla residenza continuativa
Aggiornamento sugli occupanti dell’Uditore
Nel frattempo, a metà mattina gli occupanti sono riusciti ad incontrare l’assessore Tirrito a cui è stata strappata la promessa di istituire un tavolo tecnico per discutere della situazione casa.
Di fronte alla negligenza delle istituzioni, continueranno le proteste affinché si trovino soluzioni su carovita, caro bollette, emergenza casa, lavoro e documenti.

comunicato congiunto   · Antudo\ Asia USB – USB Federazione del Sociale Palermo\ Comitato di lotta per la casa 12 Luglio \ CUB Immigrazione – Palermo “La casa è un diritto!

 

Liberazione e autodeterminazione dei popoli: un percorso verso un nuovo “meticciato culturale”
Palermo, martedì 22 ore 17.30 – incontro dibattito al Lab. Ballarò (via Rodrigo Pantaleone,9)
Nel quadro del ciclo di seminari OCCUPARE L’UTOPIA si inserisce questa iniziativa del Caffè Filosofico “Bonetti”, con un tema, quello sulla liberazione dei popoli, di straordinaria attualità che nel caso specifico riguarda le lotte anti-imperialiste, ma chiama in causa questioni delicatissime come il rapporto assai problematico tra “diritto di autoderminazione dei popoli” e “Internazionalismo e superamento degli Stati nazione”. E per altro verso il rapporto, altrettanto problematico, tra “Diritto all’identità personale e collettiva” e “Negazione dell’identitarismo”.
Interverranno: Geraldina Colotti (scrittrice, esperta di America latina), Marco Consolo (Responsabile Area Esteri e Pace, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea), Virginia Dessy (Comitato nazionale Jineoloji – Palermo solidale col popolo curdo), Mimma Grillo ( Travesìa por la Vida (Italia) e Fulvio Vassallo Paleologo
(vicepresidente di ADIF Associazione diritti e frontiere)

Il dibattito che si terrà in presenza potrà essere seguito anche da remoto sulla piattaforma JITSI MEET (codice: “liberazione dei popoli” tutto minuscolo) e in diretta FB alla pagina Laboratorio Andrea Ballarò

 

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