Si è aperta ad Algeri la riunione dei Ministri degli esteri della Lega araba in preparazione del vertice che si inaugurerà il 1° novembre.
È un vertice importante per il rientro dell’Algeria nella scena attiva a livello arabo ed africano, dopo una lunga fase di passività causata dalle crisi interne.
Un vertice dei capi di Stato e di governo che si svolge nel massimo di conflittualità e di guerre civili, in un periodo caratterizzato diplomaticamente dall’ascesa delle monarchie del Golfo sotto la guida di Riad ed Abu Dhabi, dal declino del ruolo dell’Egitto e dallo scontro sciita-sunnita con l’Iran, oltre all’espansione dell’influenza turca (Qatar e Libia).
La presidenza algerina per dare un risalto mediatico al vertice aveva preparato in anticipo un accordo tra i movimenti palestinesi per la riunificazione della resistenza contro l’occupazione israeliana.
Due i nodi irrisolti nella fase preparatoria: la partecipazione della Siria, esclusa dalla Lega araba dal 2011, e il contenzioso tra la stessa Algeria e il Marocco, che un anno fa hanno rotto le relazioni diplomatiche e ritirato i rispettivi ambasciatori.