Il comandante delle Guardie Rivoluzionarie, Hossein Salameh, ha espresso una dura minaccia ai manifestanti che scenderanno in piazza da oggi in poi. In un discorso pronunciato durante la manifestazione pro regime per i funerali delle vittime della strage del mausoleo di Shiraz, rivendicato da Daiesh (Isis), ha affermato: “Oggi è l’ultimo giorno nel quale sono tollerati i disordini; non uscite più per le strade!”.
Dopo le grandi manifestazioni del quarantesimo giorno dalla morte di Mahsa Amini e di quelle di venerdì, anche ieri sono state registrate mobilitazioni in molte città, soprattutto guidate delle donne, che camminavano senza l’obbligatorio chador.
A Sanandaj, nel Kurdistan iraniano, le forze di sicurezza hanno sparato contro un gruppo di giovani riuniti davanti all’ospedale della città per accompagnare un ferito da un colpo di fucile al petto e in gravi condizioni. Gli agenti intendevano arrestarlo, ma la folla che si è radunata lo ha impedito.
Le proteste degli studenti continuano sia nella capitale sia in altre città, per chiedere il rilascio dei loro compagni arrestati. Nella notte scorsa, le forze di sicurezza hanno assediato tutti i campus universitari e impedito ogni contatto con l’esterno.
Il movimento di protesta nato dopo l’uccisione di Mahsa Amini è la più grande sfida al potere assoluto degli ayatollah e le minacce del comandante delle Guardie Givoluzionarie dimostrano la paura che serpeggia all’interno del regime.