Mentre purtroppo prosegue la guerra in Ucraina, in Russia alla Duma, (il parlamento russo), 390 su 450 deputati hanno firmato una legge contro i Gay e la comunità Lgbt, che va a ledere ulteriormente i diritti umani.
Già dal 2013 in Russia esiste una legge simile, che coinvolge però solo bambini e adolescenti.
La nuova legge, che potrebbe essere approvata il prossimo 27 ottobre, vieterà agli adulti di scambiare informazioni riguardanti le tematiche LGBT.
L’inviato del Corriere della Sera a Mosca, Marco Imarisio, spiega come la norma proibisca la diffusione di informazioni sulla cultura gay, gender e Lgbt che possono dare adito a «impostazioni sessuali fuori dalla tradizione».
La norma rifiuta il concetto della parità sociale delle relazioni al di fuori di quelle tra uomo e donna e impone un quadro informativo in cui tutto l’interesse è focalizzato sulla «famiglia tradizionale».
Per chi trasgredisce la legge la sanzione prevista può arrivare anche 80 euro, che diventano dieci volte tanti se a farlo è un pubblico ufficiale o un insegnante.
Una casa editrice? 16 mila euro e attività sospesa per 90 giorni.
Se si tratta di uno straniero, questo può essere espulso dalla Russia.
Andrey Tkachev, missionario della Chiesa ortodossa russa e partecipante alle audizioni parlamentari, ha detto: “La moralità di un paese in guerra è una questione dirimente della nostra vittoria futura. Si tratta del nostro futuro. Se non difendessimo la moralità perderemmo i nostri figli. Perché un soldato dovrebbe combattere? Perché dovrebbe versare sangue? Perché trasformarsi in un storpio? Per quale futuro dovrebbe combattere l’uomo? Perché quale immagine del futuro una persona non dovrebbe aver paura di morire?”
Alexander Khinshtein, ex editorialista del quotidiano Moskovskij Komsomolets, deputato di Russia Unita e presidente della Commissione per le politiche dell’informazione, ha dichiarato: “La proposta di legge vuole contrastare la “propaganda occidentale” e deve essere approvata perché “l’operazione militare speciale” non si combatte solo sui campi di battaglia, ma anche nei cervelli e nelle anime delle persone. Oggi siamo qui a combattere perché in Russia non ci siano, per citare il nostro presidente, i genitori n.1, n.2 e n.3 al posto di mamma e papà”.
Poi ha aggiunto: “Quella contro l’Occidente è una lotta di civiltà. Perché la Russia è l’ultimo avamposto nella difesa dei valori tradizionali contro la deviazione sessuale come norma.
La presunta cultura LGBT è uno strumento nella guerra ibrida contro il nostro Paese e noi abbiamo il compito di proteggere la nostra società”.
Alexander Khinshtein inoltre ha affermato: «bisogna proibire per legge l’uso di termini come gender o Lgbt, che in fondo hanno un unico significato: perversione».