“Gravissimo quanto accaduto presso lo stabilimento Fileni di Ripa Bianca (Jesi),” – ha affermato Eleonora Evi, europarlamentare di Europa Verde – “dove una centralina dell’ARPA Lazio, che ne sostituiva una malfunzionante, ha rivelato valori di ammoniaca molto più alti rispetto a quanto registrato precedentemente. Ancora più allucinante la cancellazione dei dati che avevano registrato valori molto critici, come denunciato dal Comitato per la Vallesina”.

Come spiega Evi: “L’ammoniaca contribuisce alla formazione del particolato PM2,5, pericoloso per la salute umana. Inoltre, l’impianto di Monte Roberto che, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato dello scorso giugno avrebbe dovuto cessare l’attività, ha ricevuto dalla Regione Marche il permesso di continuare l’attività di allevamento, senza l’avvio di un nuovo Procedimento Unico con riesame dell’AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale.”

Per questi motivi Evi ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea, chiedendo di far luce sulla questione, dal momento che Fileni è conosciuta le ril suo spacciarsi come” marchio biologico”.
Come ha scritto Evi sui suoi profilo social: “Molti consumatori conoscono il marchio Fileni come “biologico” in base alle frequenti pubblicità televisive, ma l’etichetta di biologico veicolata dall’azienda si riferisce solo a una piccola parte dell’allevamento di animali, mentre la maggior parte dei polli è di allevamento intensivo. Non è accettabile che i cittadini possano essere ingannati, soprattutto quando si parla di salute.”

Tanto per non dimenticare, Fileni è stato tra gli sponsor ufficiali del Jova Beach Party 2022, evento autospacciatosi per “ecofriendly” distruggendo anche le dune maritime protetto dalla normative europee.