Con la riforma Cartabia c’è il rischio serio che alle associazioni venga tolto il diritto di costituirsi parte civile nei processi per i morti sul lavoro: è questo l’allarme lanciato al X Congresso Nazionale di Medicina Democratica, in corso a Torino, da Fulvio Aurora, responsabile procedimenti giudiziari, intervenuto nella sessione Salute e diritti – Sicurezza sul lavoro.
“La nostra associazione – ha detto Fulvio Aurora – è impegnata come parte civile in decine di processi da Nord a Sud e qui in Piemonte nel processo per i morti di amianto dell’Eternit bis di Casale Monferrato, perché purtroppo il primo, come è noto, è stato prescritto in Cassazione”.
E’ una questione cruciale, che rischia di minare il diritto costituzionale alla tutela delle vittime e dei familiari: “Si tratta del ruolo gravemente compromesso degli enti e delle Associazioni- ha detto Laura Mara, avvocata di Medicina Democratica in tanti processi. “Di fatto la riforma Cartabia, relegando la vittima alla sola persona fisica, non consentirà più agli enti (come Medicina Democratica) di costituirsi come parte civile nel processo penale. Ciò violerebbe la Carta Costituzionale ed è per questo che ogni volta che si dovesse prospettare una simile situazione, solleveremo all’autorità giudiziaria competente la questione di legittimità costituzionale. La tutela della salute perseguita da Medicina Democratica passa infatti anche attraverso le maglie del processo penale, che non ha solo una funzione repressiva, ma soprattutto di prevenzione”.
“Non ci fermeranno né la riforma Cartabia, né i meccanismi di prescrizione, una mannaia che cade su tanti processi sulla salute e la sicurezza sul lavoro e che impedisce la condanna dei responsabili, quand’anche riconosciuti. Andremo fino in fondo nel processo Eternit bis – ha aggiunto Fulvio Aurora – per avere giustizia, come in tutti gli altri processi per la tragedia dell’amianto in cui siamo parte civile, come per esempio Marina Militare 2 e Ilva di Taranto, ma anche per altri processi come quello della strage di Viareggio, nel quale intendiamo rimanere fino alla sua conclusione”.
Sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla cadenza drammatica di morti e infortuni è intervenuto anche Maurizio Loschi, della sezione di Medicina Democratica e CUB di Savona: ”Non si tratta di tragedie dovute alla fatalità – ha detto- ma del risultato di precise responsabilità e inadempienze. Per questo il nostro intervento non si limita a ottenere un risarcimento economico per le vittime, ma diventa scuola di prevenzione per i lavoratori e i cittadini, individuando nella precarietà la principale responsabilità degli infortuni e dei morti sul lavoro e della loro crescita.”
Il 15 ottobre i lavori congressuali sono proseguiti con la Sessione Ambiente e Salute e Salute Mentale. In mattinata anche il collegamento in diretta con Pressenza per la maratona mondiale per Julian Assange. Nel pomeriggio i Gruppi di Lavoro sui quattro temi al centro del Congresso e domenica 16 l’assemblea straordinaria per gli adempimenti congressuali.
Il Congresso si svolge nella Sala Poli del Centro Studi Sereno Regis, in Via Garibaldi 13, Torino e si può seguire in diretta streaming su:
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