Trieste, “riconsacrazione” del monumento alla partigiana comunista Alma Vivoda, sfregiato il 4 settembre (comunicato a cura del Comitato “Danilo Dolci”, Ass. “Tina Modotti”, Coro Sociale di Trieste [Rifondazione presente]: “il pomeriggio di sabato 10 settembre 2022 presso il monumento dedicato ad Alma Vivoda (ingresso del Bosco Farneto dal lato di via Pindemonte) si è svolta una partecipata manifestazione per stigmatizzare l’atto vandalico che ha visto danneggiato con le fiamme il manufatto che ricorda la prima partigiana combattente caduta nella lotta di Liberazione in Italia.
Dopo l’introduzione di Luciano Ferluga, a nome del Comitato Pace e Convivenza Danilo Dolci (promotore dell’evento cui hanno aderito anche il Coro Sociale di Trieste, l’Associazione Tina Modotti, l’Anpi, Salaam Ragazzi dell’Olivo), che ha ricordato la necessità di coltivare la memoria storica nelle scuole e la proposta di dedicare ad Alma Vivoda un tratto di strada nei pressi di via Pindemonte, luogo del tragico evento, ha preso la parola la storica Claudia Cernigoi che ha riassunto la biografia di Alma Vivoda e le circostanze della sua uccisione, ad opera di un carabiniere che ha ricevuto, nel 1958 (quindi non dallo stato fascista ma dalla Repubblica “nata dalla Resistenza”), per questo atto, una medaglia di bronzo. Sono poi intervenuti Mirta Čok (a nome dell’Anpi), che ha evidenziato la peculiarità della Resistenza condotta dalle donne come Alma Vivoda e Laura Petracco; la consigliera comunale Alessandra Richetti che ha ricordato la necessità di difendere la memoria antifascista e la Costituzione italiana; Pierpaolo Brovedani, a nome del Comitato Difesa della Costituzione, che ha stigmatizzato come a Trieste esistano intitolazioni a fascisti come Mario Granbassi e neofascisti come Almerigo Grilz, mentre latita la toponomastica della Resistenza. Si sono poi susseguiti interventi musicali del Coro Sociale che ha eseguito le canzoni “La mula” (inno della Brigata triestina), “Fischia il vento” e “Bilečanka”.