Sabato 3 settembre a Milano, un gesto coraggioso quello di organizzare ancora in estate un presidio nei pressi della Prefettura per scongiurare il fatto che il Memorandum degli accordi con la Libia possa rinnovarsi. Erano presenti una serie di associazioni, da “Veglie contro le morti in mare” a Mediterranea, Porti aperti, alcune sezioni dell’Anpi, partite dall’assemblea permanente da poco formatasi “Diritto di migrare, diritto di restare”, ma anche la rete “Mai più lager-NO CPR”, Amnesty, RESQ e altri.
Moltissimi striscioni, cartelli appesi nella piazza, foto di giovani che hanno perso la vita in mare. Mancano due mesi al 2 novembre, quando rischia di rinnovarsi per altri tre anni un accordo che vede sostenere e finanziare un sistema feroce di trattenimento, reclusione, tortura per migliaia di persone che passano dalla Libia nel tentativo di arrivare in Europa.
Diversi interventi al microfono ricordano che facciamo fare il lavoro sporco ad altri Paesi (come succede anche con la Turchia), ma le responsabilità sono qua, sono dei nostri governi che ipocritamente fanno finta di non sapere.
Ci si collega con Napoli, dove si sta svolgendo una quattro giorni su questi temi. Non si colgono tutte le parole, ma si avverte il tono, un appello composto e fermo: “Fermiamo questa vergogna.”
C’è chi è stato a Lampedusa e racconta, chi ha parlato con i giovani che ancora portano i segni sui loro corpi e nelle loro menti di un periodo che è difficile dimenticare, Gherardo Colombo ricorda la Costituzione. Chi ricorda che, due giorni fa, c’è stata un’ennesima morte in un CPR, a Gradisca e che i CPR vanno chiusi, a partire da quello a pochi passi da dove ci troviamo, in via Corelli.
Ma siccome le lotte sono tante, e in fondo si tengono insieme, c’è chi ricorda che il 16 settembre pomeriggio (organizzato da ADL Cobas con i giovani di XR) ci saranno tavole rotonde su guerra, lavoro, ambiente, diritti, per finire col concerto dei 99 Posse. Chi ricorda che il 21 sarà la Giornata Internazionale della Pace e invita ad organizzare insieme un’iniziativa a Milano. E poi un giovanissimo racconta come proprio oggi sia iniziato lo sciopero della fame di un sedicenne di Ultima Generazione e chiede appoggio.
Da più parti il messaggio è simile: il tempo stringe, la mobilitazione dovrà necessariamente crescere. Cerchiamo di unire tutte le forze che si oppongono a questo delirio di realtà dove le guerre si moltiplicano, chi fabbrica armi si arricchisce, dove si sequestrano e bastonano migliaia di persone nei lager libici, chiedendo soldi alle famiglie, dove si muore in viaggi allucinanti … e l’elenco potrebbe continuare.
Per fermare il Memorandum (che si rinnoverà altrimenti automaticamente) c’è tempo fino al 2 novembre. Vi saranno presto altre iniziative. Andiamo avanti.
Info: www.dirittodimigrare.it
Foto di Rosetta Penna e Pinuccia Pezzotta