Pubblichiamo il dossier “Le nostre braccia, i nostri diritti” a cura della Casa del Mutuo Soccorso FuoriMercato Sicilia con i contributi di Villa Roth (Bari), associazione Solidaria (Bari), Associazione Italo-Africana dei lavoratori agricoli (Foggia), FuoriMercato Milano, Rete dell’agricoltura contadina e del lavoro in autogestione FM Sicilia, Lasciatecientrare, Mediterranean Hope (Rosarno), Contadinazioni-FuoriMercato, Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato (Cinisi), Associazione Diritti a Sud (Nardò)
Le elaborazioni dei temi e delle proposte sono frutto di un lavoro collettivo sviluppato a partire dalle pratiche e dalle proposte dei e delle braccianti, di attivisti e attiviste sindacali, e dei produttori e delle produttrici della rete FuoriMercato, pertanto i linguaggi utilizzati saranno diversi sebbene tutti orientati alla richiesta di un confronto pubblico per creazioni di percorsi oltre l’emergenza, basati sul rispetto delle persone e della terra e sulla centralità dei lavoratori.
A partire da questo documento e dagli spunti concreti di riflessione espressi chiediamo ancora una volta che qualsiasi intervento fatto sulla pelle dei lavoratori non sia mai più agita senza tenerne in considerazione la voce organizzata e responsabile di chi ha la consapevolezza di poter sopravvivere in insediamenti informali per anni e di poterci morire, come è stato per Ousmane Diallo nel 2013 e Omar Baldeh nel 2021, e di rimanere comunque alla base di un’economia preziosa per la Sicilia. Come associazioni di contadini e sindacali chiediamo di essere riconosciuti come strumenti a disposizione della presa di parola necessaria dei braccianti, e pertanto invitiamo tutte le parti sociali coinvolte a dare un segnale qui ed ora con l’apertura dei cancelli dell’ex Oleificio Fontane D’oro o di immobili con simili caratteristiche.
L’apertura del cancello di “Fontane d’oro” è un segnale di partenza minimo e imprescindibile nel riconoscimento della dignità dei lavoratori, doveroso, che per essere una valida soluzione non può prescindere dalla condivisione delle regole con i lavoratori organizzati, rappresentati dalle forze sindacali che hanno già dato prova nel 2021 di volere assumere fino in fondo la responsabilità che consegue dal loro ruolo di base dell’economia locale.
Da questo riconoscimento ne consegue che lo spazio di fontane d’oro, che da fine Agosto risulta in fermento per l’affidamento diretto alla Croce Rossa per il montaggio delle casette donate nel 2021 dall’UNHCR, sia un luogo gestito in modo trasparente che può essere una valida alternativa per la permanenza dei lavoratori se, nell’immediato:
sia riconosciuta la necessità di un presidio sindacale che vigili sulle modalità di incontro tra domanda e offerta di lavoro con il supporto del collocamento pubblico e per contrastare il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori;
lo stesso bene o uno di pari condizioni logistiche sia aperto alla città per valorizzare il confronto e l’integrazione (tutti i cittadini sono liberi e invitati ad entrare e rendere vivo quel luogo);
di applicare una forma di responsabilità sociale e di fornire da un lato incentivi ai piccoli produttori che si propongono per l’assunzione e la sperimentazione del contratto sopra proposto, dall’altro di coinvolgere grandi produttori con superficie agricola ulivetata superiore ai 5 ettari, associazioni di categoria e l’ente bilaterale per contribuire al sostegno economico dei braccianti che autorganizzano la loro vita quotidiana a costo zero per le finanze pubbliche e per l’economia locale;
i lavoratori stessi siano riconosciuti come rappresentanti dei sindacati con cui s’impegnano a garantire un clima di serenità e di condivisione delle responsabilità.
Crediamo sia altrettanto necessario nell’immediato tener conto delle condizioni igienico sanitarie delle persone che durante tutto l’anno vivono alla Calcestruzzi e provvedere alle loro esigenze e richieste a partire dalla rimozione dei rifiuti.
Invitiamo, infine con lo stesso approccio di condivisione e riconoscimento della centralità dei lavoratori a contribuire all’analisi, alla progettazione di un percorso per soluzioni a medio-lungo periodo che vadano oltre il circolo vizioso dell’emergenza e dispendio di risorse pubbliche, a partecipare alla due giorni di seminario il 29/30 Settembre a Campobello di Mazara.
I temi e le proposte di queste pagine sono un punto di partenza per una riflessione che verrà arricchita e ampliata negli incontri che si terranno a Campobello di Mazara il 29 e 30 Settembre 2022.
Il presente è dunque da intendersi come un documento aperto che verrà discusso pubblicamente in queste date.
Qui puoi scaricare le analisi e le proposte divise in tre ambiti: agricoltura, lavoro e abitare.
FuoriMercato