Ogni risultato elettorale non è mai scontato a priori, tuttavia allo stato attuale appare quasi scontata una vittoria delle destre
Secondo molti le politiche portate avanti da oltre un ventennio dal PDS->DS->PD sono la causa primaria dello spostamento delle classi più disagiate verso un voto alle destre.
La legge Bassanini sulla riforma del Titolo V della Costituzione di cui stiamo vedendo i risultati sulla sanità pubblica; la legge Turco Napolitano che istituisce i centri di detenzione per stranieri che non hanno commesso reati e che introduce la privatizzazione delle strutture detentive; l’insaprimento delle norme di sicurezza e ordine pubblico contenute nel Decreto Minniti Orlando sono, in realtà, tutti cavalli di battaglia storici della Lega.
E questi sono solo alcuni esempi delle politiche palesemente di destra portate avanti da questo partito.
Non è per molti del tutto evidente che le ideologie di destra non sono certo funzionali alla protezione delle fasce più deboli. Allo stato attuale non tutti comprendono che un conto è saper parlare alla pancia delle persone, altro conto è mettere in atto politiche concrete che recepiscano e risolvano i bisogni delle fasce meno agiate; aspetto che è diametralmente opposto alle ideologie di destra, funzionali all’individuazione, stigmatizzazione ed emarginazione delle fasce deboli.
Allora forse all’Italia occorre davvero un bagno di realtà: Meloni al governo.
Occorre che diventi chiaro ai più che la destra non adotterà politiche in linea con l’art 3 della Costituzione Italiana.
Questo disinnescherà (è successo con la pandemia) i temi di distrazione di massa utilizzati nell’interlocuzione alle pance, comunicazione politica utilizzata dalle destre.
Chi osserva l’attività politica della base sociale sa che le istanze di equità sociale sono un assunto di base. Che la modalità “conflittuale” con le quali “dal basso” vengono portate avanti queste politiche implica che la cittadinanza attiva e i sindacati di base ritengono che queste istanze siano del tutto ignorate ed eluse.
Le statistiche ci dicono che le povertà in Italia sono in aumento, e quando di povertà si parla, c’è in gioco, letteralmente, la sopravvivenza. Al di là di qualunque considerazione sulle modalità di lotta portate avanti dalla base sociale, appare chiaro che lo Stato stia cominciando a considerarle eversive, in subordine, attuate da associazioni delinquenziali. La domanda che sorge inevitabile è: com’è possibile considerare eversive, o seme di associazioni a delinquere, delle istanze politiche e sindacali in linea con l’art. 3 della Costituzione?
Le prime avvisaglie di proteste di massa sono arrivate dai giovani, dal movimento degli studenti medi, dalla consapevolezza che è stato loro, letteralmente, devastato il futuro. Proteste la cui causa scatenante è stata, anche in questo caso, una legge del PD: l’alternanza scuola lavoro, ora PCTO.
La sinistra sconta molti errori, benché, come già accennato, la causa principale della sfiducia in questa parte politica secondo molti sia ascrivibile al PD, peraltro sedicente di sinistra. Sono la più parte coloro che ritengono che che la sinistra non sedicente, quella che propone politiche autenticamente di sinistra, sia una “compagine di testimonianza”. Ciò implica di fatto un retropensiero: che una volta al governo sia impossibile attuare politiche sociali, politiche basate sulla pari dignità, sulle pari opportunità.
Questo retropensiero è davvero il seme culturale avvelenato che pervade l’Italia e non solo. E allora forse occorrerà davvero toccare il fondo, come la storia ci insegna. Ma quando si tocca il fondo tutto si drammatizza, tutti ne scontano le drammatiche conseguenze. La storia purtroppo c’insegna anche questo.
Angelo d’Orsi di Unione Popolare – alleanza che ha incassato l’appoggio di Melenchon, precursore di una riaffermazioni dei principi sociali – ha dichiarato in diretta nazionale facendo riferimento alla Premier inglese Truss e alle politiche messe in atto da Draghi: “Voi siete dei pazzi”. La motivazione della dichiarazione appare lampante: gli effetti di politiche demagogiche, in questo caso addirittura guerrafondaie (votate in Italia dal PD) si ripercuotono, con effetti di fatto catastrofici, sulle classi meno agiate.
Ci troviamo di fronte ad un’inflazione spinta dai rincari energetici – frutto di quella che in molti definiscono una speculazione, partita mesi prima – a cui la guerra in Ucraina, ormai diventata un conflitto “sine die”, è venuta ampiamente “in soccorso” contribuendo concretamente ad un’incremento inflattivo. Guerra che ormai si dà per scontata al punto da mettere in conto che possa diventare un conflitto nucleare. Per inciso: la Premier Truss è di destra.
Un tasso d’inflazione che non si vede dagli anni ’80, con una grande differenza però: negli anni ’80 gli stipendi crescevano, ora in Italia sono tra i più bassi d’Europa e, soprattutto, non crescono.
Ad un attento osservatore non può sfuggire che questo appare un inevitabile momento di transizione, che però già qualcosa dal basso si muove, qualcosa che certa politica in realtà ha ben compreso, ma che preferisce derubricare come processo eversivo e come tale delegarne, come detto poc’anzi, la repressione allo Stato. Resta tuttavia da capire se si tratti eversione contro lo Stato o contro una situazione sulla quale un ampio fronte politico sta facendo quadrato da anni: il sistematico impoverimento della società italiana, la progressiva erosione della qualità della vita dei cittadini.
Da Torino è partita una campagna di disobbedienza civile: l’autosospensione del pagamento delle bollette del teleriscaldamento, iniziativa, non a caso, che ha avuto grande diffusione mediatica anche se nessuno dei quotidiani nazionali (un caso?) ne avesse diffuso la notizia.
In questo contesto si attua la sfida dei “Robin Hood” della politica italiana: convincere le persone che la Costituzione non è carta straccia; che l’equità sociale si può concretamente attuare. Tra un anno e mezzo o due chi saprà intercettare concretamente le istanze, montanti, della base sociale – la cui base verosimilmente si amplierà – e saprà convincere che si può concretamente governare per garantire qualità di vita alle persone, avrà prevedibilmente la strada spianata.