Il mondo dell’arte esce con le ossa rotte dai due anni di pandemia, ma soprattutto da decenni di disinteresse da parte della politica e dei circuiti mediatici di massa. Un processo di riaffermazione sta però muovendo i primi passi e a guidarlo sono proprio loro, gli artisti, specialmente quelli del sud Italia, vero motore di cambiamento. Oggi parliamo di due di essi, Mirko Signorile e Raffaele Casarano.

È il tempo della ripresa. La buona musica è ritornata a popolare le piazze, i teatri e tutti i luoghi insoliti. L’arte riparte dal sud e i suoi talenti più indiscussi ne misurano la sua valenza. C’è il desiderio di ristabilire, con pacata insistenza, le connessione artistiche e umane, ma con una marcia in più: la consapevolezza che l’arte in tutte le sue espressioni, gli artisti e gli spazi culturali devono essere rivisti alla luce dei cambiamenti socio-economici e culturali degli ultimi due anni.

Due anime del movimento che nel mezzogiorno sta cercando riscatto nella musica e per la musica sono Mirko Signorile e Raffaele Casarano. Due amici, due artisti uniti nella musica, che riescono a trasformare un anonimo e buio palcoscenico in un ambiente carico di luce e pervaso da un’aurea di positive vibrazioni che inondano l’atmosfera circostante rendendola piacevolmente melodica e terapeutica.

I due musicisti pugliesi collaborano da tempo. I loro progetti comuni non smentiscono mai quella poetica profonda e sincera che rievoca sensazioni contrastanti. Spaziano dal nostalgico all’idilliaco, capaci di rendere confortevole, intimo e familiare qualsiasi luogo musicale che li ospiti. Sono momenti magici in cui il proscenio sembra scomparire per lasciare spazio a una fusione simbolica tra loro e il pubblico.

Sono due anime del sud cresciute con una sensibilità artistica innata e che inconsapevolmente lo raccontano quel sud incontaminato, genuino, semplice, umile che profuma di verità, di talenti, di belle tradizioni. I loro progetti musicali ripercorrono le tappe di un viaggio ideale, quello che lascia il segno e che ti riporta sempre a casa, ma con un bagaglio di esperienza piacevolmente più carico.

 

Mirko Signorile, classe 1974, pianista e compositore pugliese, da anni è impegnato sulla scena del jazz nazionale e internazionale sia come protagonista che come accompagnatore. È un artista talentuoso e, come tutte le più grandi personalità, si muove con umiltà, sempre in punta di piedi. Con una sensibilità particolare e delicata, riesce a comunicare anche senza proferire parola. La sua anima bella, complessa e profonda traspare anche al di là delle note musicali.

È qualcosa di ancestrale. Un’identità che si rivela e dà conferma di sé, quando è davanti al suo pianoforte e lo fissa con fare assorto, come se fosse già dentro la sua musica, ancor prima di suonarla e di inebriare tutto ciò che lo circonda nell’istante esatto in cui si fa musica.

Raffaele Casarano, classe 1981, sassofonista di talento, vanta collaborazioni con musicisti di spessore come Danilo Rea, Paolo Fresu, Javier Girotto, Fabrizio Bosso e tanti altri. È l’ideatore e direttore artistico del Locomotive Jazz Festival, vincitore di premi, riconoscimenti e consensi di pubblico. Durante l’edizione 2022, la kermesse ha visto la partecipazione del salentino Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro, per festeggiare i dieci anni della manifestazione.

C’è il desiderio di ristabilire, con pacata insistenza, le connessione artistiche e umane, ma con una marcia in più.

In questi giorni sono in tour con Eugenio Finardi con il quale hanno dato vita al progetto musicale Euphonia SuiteUna collaborazione riuscita, evidente in tutta la sua magia, dagli sguardi d’intesa, alla sintonia musicale fino alle emozioni che arrivano dritti all’anima del pubblico che applaude senza sosta. «”La vita è l’arte dell’incontro”, dice Vinicius de Moraes e per i musicisti questo è ancora più vero perché la musica è un linguaggio universale che non necessita di traduzioni, ma di cui ognuno ha un proprio personalissimo accento», ha osservato Finardi.

È necessaria una visione differente in grado di ridare dignità e valore al comparto artistico, anche nel rispetto di chi, ogni giorno, vive di arte e per l’arte. Signorile e Casarano sono idealmente i testimonial più adatti di questo nuovo percorso identitario, in particolare musicale, in un contesto sociale, locale e globale, in evidente evoluzione o involuzione. È il caso di dire: “Ripartiamo dal sud con i suoi talenti”.

 

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