Amnesty International Italia si avvia a concludere il monitoraggio svolto per la sesta edizione del Barometro dell’odio, focalizzato sulla campagna elettorale in rete. Nell’ambito del progetto, i post Facebook e i tweet pubblicati a partire dal 22 agosto 2022 da una rosa di candidate e candidati sono analizzati, uno a uno, da una squadra composta da 60 attivisti e da alcuni esperti.
I risultati completi saranno raccolti in un report finale, ma è già possibile trarre una prima preoccupante conclusione da quanto osservato: i diritti umani in questa campagna elettorale sono assenti, salve le occasioni in cui possono essere utilizzati per narrazioni negative. Rare, seppur presenti, le eccezioni a questa tendenza.
Dall’immigrazione al contrasto alla discriminazione nei confronti della comunità Lgbtqia+, passando per lo ius scholae: di diritti umani i candidati e le candidate al Parlamento italiano non parlano quasi mai e quando lo fanno è soprattutto per esprimere posizioni di chiusura o negazione.
“A una chiusura di legislatura timida sui diritti umani sta seguendo una campagna elettorale in cui questi sono pressoché assenti, salvo quando sollevare una questione sia funzionale a una narrazione negativa e demonizzante. Di narrazioni positive sui diritti avvertiamo una profonda mancanza e ne siamo preoccupati” ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.