“Il risultato elettorale di ieri è stato al di sotto delle aspettative e delle nostre potenzialità, ma le nostre ragioni restano valide. Per questo il nostro partito deve lavorare affinché il progetto politico nato solo il 9 luglio cresca, si radichi nei territori, sia protagonista nei conflitti e riesca a farsi conoscere anche laddove non è riuscito ad arrivare.
L’Italia di oggi sarà in mano a una destra nazionalista che proseguirà a garantire gli interessi delle fasce più ricche, a sostenere le ragioni di un’orrida guerra, a garantire fedeltà alla NATO. Gli eredi di Mussolini, 100 anni dopo, vanno al potere grazie soprattutto alle scelte politiche del Partito Democratico e dei suoi alleati, che hanno portato unicamente a un peggioramento delle condizioni di vita di chi lavora o non ha reddito.
Come nel resto d’Europa, quando le forze che si dichiarano progressiste attuano politiche neoliberiste spietate, le persone o si allontanano dalla politica (si registra il minor tasso di partecipazione al voto dal dopoguerra), o si collocano in una destra che lancia promesse destinate ad essere smentite.
Contro entrambi gli schieramenti, per un Paese in cui si spendano risorse per sanità, scuola, servizi e non per armare gli eserciti o per contribuire a distruggere il pianeta, bisogna costruire una vera e propria resistenza sociale e politica. Unione Popolare è l’inizio di questo percorso di cui Rifondazione Comunista vuole essere protagonista attiva. Ringrazio le compagne e i compagni che con ogni mezzo si sono spesi in questa breve ma faticosissima campagna elettorale. Da oggi si ricomincia, aggregando nuove forze e costruendo quella partecipazione reale che la democrazia italiana non garantisce più”
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea