Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedPA-

 

Lasciatele andare a salvare vite umane: Giù le mani dalla Sea Watch! Fermiamo i crimini contro l’umanità, non le navi umanitarie!

Costruiamo una rete euro-mediterranea di Solidarietà e di degna accoglienza, contribuendo ad un’alternativa dal basso alle micidiali politiche della Fortezza Europa. C’impegniamo a partecipare alla campagna contro il rinnovo del vergognoso Memorandum Italia-Libia ed alle iniziative che si articoleranno il prossimo ottobre

Da alcuni giorni nel porto di Reggio Calabria la Sea Watch3 è sottoposta al fermo amministrativo. L’accusa: aver salvato troppo vite (!). Il provvedimento di fermo amministrativo adottato dalle autorità italiane giunge a pochi giorni dalle elezioni, e costituisce il suggello delle politiche ipocrite di militarizzazione delle frontiere, di ritiro dei mezzi di soccorso dal Mediterraneo centrale e di sostanziale chiusura verso chi fuggiva dalla Libia. Politiche adottate dai diversi governi nei quali al Viminale è rimasta la ministra Lamorgese responsabile nel 2020 di un decreto che consentiva la chiusura dei porti e prevedeva il ricorso a navi quarantena. Governi che in piena continuità hanno utilizzato tutti gli espedienti per rallentare le attività di soccorso delle Ong, che hanno mantenuto gli accordi con la sedicente Guardia costiera libica, che si sono caratterizzati per il costante supporto alle peggiori politiche dell’Unione Europea, quando si trattava di adottare misure di sbarramento e di respingimento nei confronti dei migranti e dei potenziali richiedenti asilo. Non sono bastate neppure importanti decisioni della Corte di Cassazione e della Corte di Giustizia dell’Unione Europea per imporre alle autorità italiane il pieno e tempestivo rispetto degli obblighi di ricerca e salvataggio (Sar) stabiliti dalle Convenzioni internazionali.

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Fuori la Guerra e Militari dalle Nostre Vite: la nuova fase

Palermo, domani ore 18:00 – Laboratorio Andrea Ballarò  (Largo Rodrigo Pantaleone,9)

La Guerra incomincia ad entrare in una fase diversa, i Russi chiamano alla Mobilitazione ,il Movimento Femminista Russo si oppone al richiamo e all’arruolamento. A migliaia scendono in Piazza per dire No alla Guerra. In Iran un Popolo in Rivolta la vuole fare finita con una Feroce Dittatura Teocratica, in Italia il momento Elettorale nasconde la natura Guerrafondaia delle Nostre Istituzioni , ritorna l’alzabandiera nelle Scuole, poche e deboli sono le voci democratiche che si indignano a tutto questo. Lo stesso ruolo dei Media è oramai da tempo asservita, il caso Assange e la repressione dei giornalisti Russi sono i casi più eclatanti a dimostrazione che non esiste più un’informazione libera e indipendente. Ma non tutto è scontato, le sollevazioni popolari che si susseguono in diversi punti del ci fanno ben sperare che i giochi non sono fatti la Guerra non è ineluttabile. Prepariamo le mobilitazioni a Sostegno delle Femministe, della Libertà di Stampa e delle celebrazioni Militariste.

info \ Assemblea NoGuerra Palermo

 

Giornata di NUdM-Pa per l’aborto libero, sicuro e gratuito per tuttә: “non si investe sull’educazione sessuale e sull’affettività”

Palermo, mercoledì 28  ore 17:30 a  Piazza Bologni

Martedì 20 settembre siamo scesə in piazza, durante il comizio della Meloni per portare all’interno del dibattito pubblico il nostro dissenso. Dopo averci visto negare la possibilità di percorrere le strade della nostra città, il 28 settembre siamo prontə a ritornare nelle piazze per riappropriarci dello spazio pubblico che giorno dopo giorno ci viene negato. Scenderemo in piazza per parlare di welfare, per rivendicare un reddito universale e di autodeterminazione, per lottare per la 194 e rivendicare ancora una volta #moltopiùdi194 e ribadire che i nostri corpi e le nostre vite non sono e non saranno mai oggetto di propaganda politica, specialmente da parte di chi sfrutta i fenomeni legati alla violenza di genere per portare avanti discorsi di stampo omolesbobitranfobico e razzista. Il 28 settembre allora torniamo in piazza per la giornata internazionale per l’aborto libero, sicuro e gratuito perché in questo scenario politico, tra guerre, crisi economica, climatica e campagna elettorale, i nostri corpi continuano ad essere un campo di battaglia. Lottare per la libertà di abortire significa guardare e partire dalle condizioni materiali di vita. L’attacco all’aborto si rafforza in un momento di crisi economica e sociale, estremizzata dalle conseguenze di una guerra che riduce i salari con l’inflazione, alimenta la crisi energetica, ci impoverisce e ci rende più ricattabili, inasprisce le condizioni della riproduzione sociale alimentando la divisione del lavoro e il suo sfruttamento in chiave sessista e razzista. La nostra libertà di scelta è messa ancora più sotto attacco da venti reazionari che soffiano da Stati Uniti, Ungheria, Polonia, Malta. Anche in Italia assistiamo a un rilancio della triade “Dio, patria e famiglia”, declinata nelle forme più sessiste, razziste, omolesbobitransfobiche e abiliste, che impone rigidi ruoli di genere e assegna alle donne il compito della riproduzione e della crescita della nazione bianca, patriarcale e eterosessuale.  In Italia la legge 194, che disciplina l’accesso all’aborto, permette l’obiezione di coscienza del personale medico, che nella nostra regione arriva all’87%.  I consultori pubblici sono stati progressivamente ridotti, dagli anni 70 ad oggi: sono adesso molto meno di un consultorio ogni 20.000 abitanti. Saremo in piazza tre giorni dopo le elezioni perché non vogliamo un patriarcato conservatore, e neppure un patriarcato democratico, il patriarcato vogliamo abbatterlo!

comunicato     #nonunadimeno

 

Morire per la libertà di essere, di esistere: il sapere femminile per trasformare il mondo 

Palermo, giovedì 29  ore 17.00 – Presidio della Pace alla Statua della Libertà

Due giovanissime donne, Mahsa Amini e Hadis Najafi, sono state brutalmente uccise in Iran per avere osato sfidare la legge coranica, imposta dalla dittatura islamica, che obbliga all’uso del velo.  Sono le ultime due vittime della guerra non dichiarata che il patriarcato ha mosso e muove alle donne per affermare/confermare il dominio maschile e la sottomissione femminile, paradigma fondante di tutte le altre forme di assoggettamento e sfruttamento. Aggiungiamo Saman Abbas, la giovane pakistana uccisa in Italia dalla sua famiglia perché rifiutava il matrimonio forzato, ma l’elenco sarebbe lunghissimo e di moltissime non sapremo mai neppure il nome. Il grado d’intensità e di ferocia varia a seconda della storia e della cultura dei singoli paesi. Nelle repubbliche islamiche le condizioni di esistenza sono per le donne durissime e non viene riconosciuta loro alcuna libertà. In questi contesti ribellarsi per poter esistere nell’interezza di corpo e mente e affermare la propria dignità di essere umano, esige grande coraggio. Questo è l’unico eroismo che riconosciamo. Non basta tuttavia manifestare il nostro dolore e la nostra vicinanza alle donne che scendono nelle piazze in Iran e Afghanistan. Dobbiamo sostenere la loro ribellione e contemporaneamente ribellarci per tutto quello che nella nostra società rende ancora particolarmente difficile la vita delle donne, limitandone la libertà. Dobbiamo pretendere dai governi del nostro occidente una politica coerente di rotture diplomatiche nei confronti dei paesi che privano le donne dei diritti fondamentali e della libertà. Dobbiamo impegnarci con maggiore energia e convinzione per abbattere i paradigmi della forza, del dominio, della violenza, voluti e praticati dal patriarcato. Diciamo con chiarezza che noi non vogliamo essere incluse, non vogliamo il potere per farne l’uso che ne fanno gli uomini. Vogliamo restare noi stesse e utilizzare il sapere femminile per trasformare il mondo. Di tutto questo vogliamo parlare al presidio di pace, dalle 17 alle 19, di giovedì 29, alla Statua della Libertà.

Biblioteca delle Donne – Centro di consulenza legale UDIPalermo, via Lincoln 121  bibliotecadonneudipalermo@gmail.com 

 

Alloro Fest concerto del PCP- PalermoCoroPop: “Ogni scagghia teni ‘na muragghia”

Palermo, giovedì 29 ore 20:30 – Giardino dei Giusti (via Alloro,90)

Il PalermoCoroPop, sempre sotto la direzione di Francesca Martino, inaugurerà la stagione 2022-23 riproponendo all’Alloro Fest – manifestazione ideata da Pino Apprendi – il concerto Ogni scagghia teni ‘na muragghia, dedicato al trentennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Le musiche di R. Balistreri, A. Vivaldi, F. De André, B. Perraro e M. Schimmenti – da un lato –, ed i testi  di Ignazio Buttitta, Umberto Santino e Peppino Impastato – dall’altro –, saranno le coordinate dell’impegnativo spettacolo che si avvarrà dei musicisti: Giovan Battista Evola, fisarmonica; Tommaso Martino, percussioni; Bruna Perraro, flauto traverso e voce; Tobia Vaccaro, chitarra. Infine, Dalia Maria Scimone, voce solista ospite. L’ingresso all’Alloro Fest, diretto da Giovanni Apprendi, è assolutamente gratuito.

info

 

Una “Due Giorni” per sostenere le lotte dei braccianti di Campobello di Mazara

Il 29 e 30 settembre non sono un punto di arrivo per l’esperienza di Contadinazioni, ma un passaggio importante di un percorso

«Saranno due giornate importanti perché rappresentano, non tanto un punto d’arrivo, ma un passaggio importante di un percorso che ha attraversato tante stagioni olivicole, che abbiamo svolto prima come Contadinazioni dal punto di vista contadino, e poi, dalla Campagna Portiamo l’acqua al ghetto lanciata in piena pandemia, come Casa del Mutuo Soccorso e FuoriMercato Autogestione in Movimento dal punto di vista sindacale», spiega Martina Lo Cascio. «Un posizionamento contadino e sindacale» – continua Martina «significa, da un lato, guardare lontano ad un modello di sviluppo basato sui bisogni delle comunità, delle migliaia di produttori, delle migliaia di lavoratori e dei semplici cittadini campobellesi e castelvetranesi, e nell’immediato sulla responsabilità sociale dei grandi attori dell’olivicoltura e dell’agro-industria, cioè quelli che guadagnano davvero da tutto questo; dall’altro lato significa non poter prescindere dalle voci dei lavoratori migranti per immaginare questo futuro». Un dossier appena pubblicato fornirà il quadro completo della situazione che si vive in questi territori dove ogni anno arrivano circa 1.500 lavoratori stagionali per la raccolta delle olive che si protrae nei mesi di settembre, ottobre e novembre.

(leggi adesioni informazioni vedere meltingpot.org)

  

Festa del Mutualismo: apriamo la “Cassetta degli Attrezzi”

Palermo, venerdì 30 ore 19:00 – Officina del Popolo (via Giacomo Del Duca 4)

Siamo persone comuni, siamo come te. Ci svegliamo la mattina per studiare, lavorare o cercare lavoro e teniamo duro ogni giorno per tirare a campare e conquistarci un futuro. Abbiamo deciso di riaprire uno spazio fisico per renderlo vivo e usufruibile dalla comunità. Uno spazio in cui ognuno di noi può mettere a disposizione una propria competenza, un’ora del proprio tempo o un semplice contributo di qualche euro mensile.

comunicato

 

Mostra itinerante sul Movimento No Muos: documentazione della storica lotta pacifista  

La mostra, già presentata a Niscemi, sarà esposta al Circolo “Peppino Impastato” sino al 4 ottobre a Salemi (successivamente sarà presentata nelle Madonie e in altre località dell’isola)

Ricorrono dieci anni delle lotte antagoniste alla presenza militare della base americana in c.da Ulmo a Niscemi, dove svetta  il MUOS-Mobile User Objective System, un moderno sistema di guerra di proprietà della marina militare statunitense in suolo siciliano. Lì si sono incontrati questa estate promuovendo varie iniziative donne, uomini, ragazze e ragazzi accorsi dai paesi limitrofi e da tutta l’Italia. Il decennale viene ripercorso con una mostra di 12 pannelli  dove scorre il tempo raccontato attraverso foto, poster, volantini e documenti che riprendono azioni salienti  di un movimento che si è battuto in maniera non violenta, alle continue repressioni del dissenso. Flash di  volti straordinari  che fermano camion, fanno blocchi stradali, presidi notturni, occupazioni permanenti. Una concentrazione di proteste popolari antimilitariste, di azioni  dirette da associazioni sindacali di base insieme  ai no Molin, no Tav, ai comitati No Muos alle mamme no Muos. Le immagini della mostra, che sarà itinerante,  rievocano dieci e più anni di resistenza.

Comunicato del Comitato di base No MUOS – Palermo

 

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