Azzurri fuori dal mondiale di calcio ma 560 militari italiani si schiereranno a bordo campo in Qatar per contribuire alla sicurezza armata della kermesse sportiva in programma dal 21 novembre al 18 dicembre 2022.
Alla vigilia del terremoto politico che ha investito il governo Draghi & C., il Consiglio dei ministri ha varato il decreto missioni internazionali per l’anno in corso.
Principale novità, la partecipazione delle forze armate italiane al dispositivo predisposto dalle autorità qatariote per proteggere militarmente la Fifa World Cup.
“La missione bilaterale di supporto alle forze armate del Qatar vedrà l’impegno di 560 unità di personale militare, 46 mezzi terrestri, 1 mezzo navale e 2 mezzi aerei”, annota l’esecutivo.
“Le forze italiane saranno inquadrate nella Combined Joint Task Force Qatar. Il fabbisogno finanziario della missione è pari a 10.811.025 euro, di cui 3.500.000 per obbligazioni esigibili nell’anno 2023”.
Che una tranche finanziaria sia trasferita sulle voci di spesa del prossimo anno non è un mero artificio di bilancio: il governo ha infatti comunicato alle Camere che l’impegno militare in territorio qatariota non ha un termine di scadenza predeterminato.
“La missione bilaterale ha lo scopo di fornire supporto alle Forze armate del Qatar per l’implementazione del sistema di difesa e sicurezza in occasione dei Mondiali di calcio 2022 che costituiscono un evento di rilevanza globale per copertura mediatica, valore economico e potenziali flussi di persone”, si legge nella scheda tecnica predisposta dallo Stato maggiore della difesa.
“Per il Qatar, l’organizzazione e la riuscita dell’evento assumono dunque straordinaria importanza, anche in virtù del complesso ambiente geopolitico in cui il Paese è inserito. In tale contesto, l’evento potrebbe potenzialmente essere oggetto di attività ostili di natura militare o terroristica condotte da stati terzi, attori non statuali, organizzazioni terroristiche transnazionali o singoli individui. I vertici qatarioti hanno, pertanto, espresso l’auspicio che l’Italia possa contribuire a garantirne la protezione”.
I militari italiani coopereranno alla predisposizione dei piani di allerta, all’addestramento delle forze d’élite qatariote e al rafforzamento del dispositivo militare, aereo, terrestre e navale nell’emirato. “In fase preparatoria, il contributo nazionale è costituito di esperti pianificatori militari, che contribuiscono alla stesura del piano di difesa dell’evento sportivo; in aggiunta, sono forniti corsi e moduli formativi in aree e campi di interesse qatariota, da svolgere in Italia e in Qatar”, aggiunge la Difesa.
“Durante la fase di condotta delle operazioni, è previsto lo schieramento, nel territorio del Qatar e nelle acque internazionali prospicienti, di un dispositivo nazionale interforze, posto sotto catena di comando esclusivamente nazionale, costituito da assetti CBRN (chimico, biologico, radiologico e nucleare), Counter-IED (contro gli ordigni esplosivi improvvisati), Counter-UAS (contro i sistemi aerei a pilotaggio remoto), cinofili, una unità navale con elicotteri imbarcati e un radar di scoperta contro minaccia aerea”.
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