Intervista di Laura Tussi e Adriano Arlenghi a Fabrizio Cracolici – Eremo di Betania, Campi MIR (Movimento Internazionale di Riconciliazione tra i popoli, ma mai con fascismo e nazismo) 2022.
Tussi e Arlenghi. Molti intellettuali e attivisti parlano della possibilità di una “tempesta perfetta” nel senso che si portano come esempio l’ingiustizia, il cambiamento climatico, le guerre, la violenza, l’apocalisse nucleare.
Questi fenomeni negativi, o meglio queste minacce gravissime che incombono sull’umanità, stanno portando tutti verso una strada che molti considerano di non ritorno e questo pone una domanda, in quanto sussiste un pessimismo diffuso e dilagante. Vediamo molta gente, soprattutto giovani, che non hanno più fiducia nel futuro e cercano proprio di estrarre dalla vita quel poco di felicità possibile; estraggono speranza dal presente perdendo però completamente la dimensione del futuro con un senso di impotenza che è incredibile e questo genera nichilismo e solitudine e grande tristezza. Rispetto a queste istanze, Cracolici, sei più pessimista o sei più ottimista?
Cracolici. La realtà delle cose mi porterebbe ad essere pessimista.
Ma, se ci poniamo in una condizione di pessimismo, nulla potrà cambiare quindi non si può fare altro che investire nell’ottimismo e investire nelle azioni concrete e pensare e parlare a quelle realtà che sono le più coinvolte perché, purtroppo, noi, la nostra generazione e alcune generazioni hanno sbagliato.
Non siamo riusciti a raggiungere determinati obiettivi e determinati livelli di idealità scritti nella carta costituzionale, frutto di grandi sacrifici, di tanti morti, di stragi, lutti, guerre. Quindi dalle basi, dalle esperienze e dai sacrifici che ci hanno dato e donato le generazioni passate, voglio rivolgermi all’unico gruppo di persone che può realmente fare qualcosa: i giovani.
Sembra che i giovani siano sempre più, come si diceva appunto nella domanda, estraniati da questa realtà, ma al contrario sono molto attenti. È necessario aiutare i giovani; bisogna stare loro vicino e tenerli per mano. Occorre partecipare umilmente con quel piccolo contributo che noi siamo in grado di dare per la possibilità di attivarsi con le loro capacità ed energie, i loro mezzi, la loro creatività e cambiare questo pianeta. Come?
Noi vediamo i Fridays For Future, vediamo Extinction Rebellion: sono giovani che hanno capito tutto. La realtà non va bene. Hanno capito che qualcosa nel pianeta è in corto circuito e ci sta portando alla distruzione e stanno protestando. Però spesso li vediamo protestare, ma senza la piena consapevolezza di quello che è la gravità e di quello che sta succedendo chiaramente. Quando il sistema, il potere, a questi giovani permette la possibilità di parlare, questo è già indice che non li teme ancora al punto tale di doverli tacitare e bloccare, perché in questo momento i giovani protestano in modo generico e simbolico. Parlano dicendo: “Salviamo il pianeta, non abbiamo un piano B, smettiamo di inquinare”.
Ragazzi dobbiamo cominciare a fare i nomi. Chi sono questi grandi inquinatori? È necessario stimolare queste aziende e multinazionali e lobby di potere prima di tutto a smettere di inquinare in questa maniera. In seguito dobbiamo stimolare i nostri governi ad attuare politiche green, politiche di Ecologia e in questi momenti con i soldi che vengono stanziati dalla comunità europea non si sta pensando a investire in green e ad investire in risorse energetiche, si sta investendo ancora e sempre in armi e nucleare e questa è la contraddizione.
Ragazzi ascoltatemi il mio è un mettermi a disposizione vostra. Occorre andare da lor signori, da questi personaggi che fino adesso ci hanno raccontato che va tutto bene così e non è vero e dobbiamo dare le nostre motivazioni; dovete dare le vostre motivazioni.
Bisogna dire: “Signori il pianeta è uno e lo è anche per voi. Accumulate potere, accumulate ricchezze, ma quando il pianeta si esaurisce? Sappiate che se sparirà, sparirete anche voi. Cosa ve ne fate di quei soldi? cosa ve ne fate di quel potere?
Quindi facciamo una rivoluzione vera, sincera quella che è proprio rivolta a salvare questo pianeta. Cambiamo modalità. Cambiamo modo di ragionare. Rivolgiamoci alla terra con più rispetto perché la terra non è nostra, noi siamo figli di Madre Terra; quindi, ricordiamoci che noi non abbiamo nessun diritto, nessun possesso sulla terra, noi facciamo parte della terra come ne fanno parte gli animali, i vegetali, le piante e ogni singolo elemento fa parte di Madre Terra. Non dobbiamo essere arroganti: dobbiamo essere al servizio del pianeta e trovare il cambiamento. Quindi, giovani, diamoci da fare. Io sono ottimista…