Non accennano a finire i guai per il Jova Beach Party, il mega tour dell’estate con il quale il cantante Jovanotti si esibisce in spiagge e luoghi naturali. Dopo le accuse di devastazione ambientale e quelle relative allo sfruttamento di lavoratori in nero la tournée è nuovamente investita dalle polemiche, che questa volta arrivano direttamente dai volontari che dovrebbero occuparsi del servizio sanitario. La sezione Toscana dell’ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) ha infatti comunicato che, in occasione del concerto del cantante previsto a Viareggio il 2 ed il 3 settembre, non si occuperà di fornire il servizio di emergenza a causa del budget messo a disposizione dall’organizzazione, giudicato inadeguato.
Dura la dichiarazione del presidente di ANPAS Toscana, Dimitri Bettini: «Sono stato informato dalle nostre associazioni della zona che non intendono predisporre questi servizi che richiedono mezzi, personale specializzato e presenza nelle 12 ore diurne durante montaggio e smontaggio del palco e dell’area di concerto, non lo faranno perché l’organizzazione si è presentata con una proposta economica che è stata ritenuta non dignitosa né adeguata per l’impegno e l’entità dell’attività da organizzare, che non serve neanche a ripagare il carburante per lo spostamento dei mezzi».
Non si tratta dunque di una mera «questione venale», ma di «equità e dignità». «Abitualmente facciamo servizi anche gratuiti per associazioni del territorio, eventi di beneficenza, attività sociali», ha infatti precisato il presidente Bettini, specificando che ad essere «assurdo» è il fatto che «un evento organizzato a scopo di lucro come il Jova Beach Party, e legato a una delle rockstar nostrane che a più riprese ha manifestato sensibilità verso valori come la solidarietà e l’aiuto del prossimo, stanzi budget totalmente inadeguati per servizi essenziali come il soccorso sanitario».
Certo, si tratta di un problema che a quanto pare riguarda esclusivamente l’ANPAS visto che le Misericordie del Coordinamento Versilia hanno assicurato che la copertura sanitaria non mancherà, parlando di “circa 20 squadre operative sanitarie al giorno in zona concerto in grado di fronteggiare ogni situazione”. Tuttavia la denuncia dell’ANPAS Toscana merita inevitabilmente di essere presa in considerazione, non solo per le accuse fatte ed ovviamente respinte dagli organizzatori dell’evento, ma anche poiché la decisione di non effettuare il servizio sanitario fa seguito a tutta una serie di altre criticità ed accuse legate al tour musicale.
In tal senso, come anticipato precedentemente, non solo i controlli condotti dall’Ispettorato del lavoro a poche ore dall’inizio del concerto di Fermo dello scorso 5 agosto hanno fatto emergere la presenza di diversi lavoratori impiegati in nero, ma il disastro ambientale che l’evento del Jova Beach Party avrebbe messo in atto (per la seconda volta) ha portato alla protesta di diversi comitati ambientalisti, compresa la sezione del WWF di Fermo. Quest’ultima, infatti, ha deciso di chiudere i battenti in aperta polemica con il WWF nazionale, sponsor dell’evento di Jovanotti accusato di non essere davvero interessato alle questioni ambientali.
Raffaele De Luca