In data 12 agosto 2022, i medici di IPPNW hanno rivolto un appello ai governi rappresentati alla Conferenza di Revisione del TNP, affinché venga fatto ogni sforzo per evitare attacchi militari alle centrali nucleari. E’ la risposta urgente e decisa alla situazione estremamente critica presso la centrale ucraina di Zaporizhzhia. “Condurre una guerra in un paese con reattori nucleari operativi non è mai accaduto e rompe un tabù”.
‘I medici dell’Organizzazione internazionale per la prevenzione della guerra nucleare (IPPNW) stanno esortando i governi che partecipano alla Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione (TNP) a New York per chiedere un divieto di attacchi militari su impianti nucleari.
Gli ostacoli all’accesso dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina devono essere superati.
“Condurre una guerra in un paese con reattori nucleari operativi non è mai accaduto e rompe un tabù”, dice la Dr.ssa Angelika Claussen, Vice-Presidente IPPNW per l’Europa.
“Ogni giorno che la guerra in Ucraina continua, aumenta la probabilità che si verifichi un disastro nucleare. Per questo chiediamo agli Stati firmatari del TNP di dichiarare che gli attacchi militari agli impianti nucleari debbono essere vietati”.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata nuovamente colpita durante la notte di domenica.
Sia l’Ucraina che la Russia si incolpano l’un l’altro per l’attacco.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha avvertito che ogni attacco alle centrali nucleari è “suicida”.
L’AIEA ha cercato senza successo di accedere al reattore.
Nel fine settimana il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi ha avvertito del pericolo di un disastro nucleare che minaccia la salute pubblica e l’ambiente in Ucraina e nei paesi vicini e parlerà oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla necessità di accedere alla centrale.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina orientale è la più grande in Europa con 6 blocchi di reattori, 3 dei quali sono stati chiusi, e una capacità di 5700 MW.
È sotto il controllo russo dall’inizio di marzo.
Il 2 marzo 2022, l’impianto subì il fuoco delle truppe russe durante i combattimenti e scoppiò un incendio in un centro di addestramento.
A seguito del fuoco di artiglieria, sono stati segnalati danni nel blocco 1 del reattore e almeno due esplosioni hanno avuto luogo nella zona per lo stoccaggio a secco delle barre di combustibile esaurito – la radioattività non è stata rilasciata.
Video dall’interno dell’impianto mostrano che i lavoratori ucraini hanno cercato di avvertire i soldati russi dei pericoli associati alle loro azioni.
Ci sono 15 blocchi di reattori operativi in 4 siti in Ucraina.
Forniscono il 50% dell’elettricità necessaria nel Paese. L
e centrali nucleari sono in pericolo quando la fornitura di energia elettrica viene interrotta da combattimenti armati o sabotaggi. Anche gli attacchi informatici rappresentano un pericolo immenso.
Il raffreddamento nelle centrali nucleari dipende da un’alimentazione continua, anche quando l’impianto non è operativo.
Finora, non esistono norme chiare ai sensi del diritto internazionale sulle distanze di sicurezza o sulle zone intorno alle centrali nucleari.
IPPNW invita pertanto la comunità internazionale – soprattutto in considerazione del pericolo in Ucraina – a colmare questa lacuna giuridica.
È urgente che le truppe russe si ritirino dalle installazioni nucleari e queste devono essere dichiarate zone smilitarizzate al fine di proteggere i civili.’
Una grave violazione delle Convenzioni internazionali
E’ sottolineata da Joachim Lau, giurista internazionalista e membro del board di IALANA – International Association Of Lawyers Against Nuclear Arms – la gravità anche normativa del conflitto in corso presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia, anche ai sensi del Diritto internazionale – in riferimento nella fattispecie alle Convenzioni di Ginevra (Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 e relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali – Ginevra, 8 giugno 1977).
Ai sensi dell’articolo 85, paragrafo 3, lettera c), del I Protocollo aggiuntivo del 1977, “l’avvio di un attacco contro opere o installazioni contenenti forze pericolose (centrali nucleari) nella consapevolezza che tale attacco causerà perdite eccessive di vite umane, danni a civili o danni a cose civili” costituisce una grave violazione del Protocollo.
Questo avrà un seguito in ambito penale e civile contro il personale militare e contro lo Stato responsabile che non può reclamare la sua immunità giurisdizionale dinanzi al giudice di un altro Stato competente.