Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedPA-
Sigonella e le esecuzioni mirate: la base-USA di Sigonella costituisce un pericolo per il territorio ed una evidente violazione dei principi costituzionali. In particolare tale condizione di pericolo s’è accentuata da quando nella base vengono ospitati droni armati utilizzati, quindi, non solo per attività di intelligence, ma per atti di guerra quando non per azioni definibili, alla luce del diritto internazionale, come ordinari omicidi
Da qualche anno, il Comitato No Muos /No Sigonella ha iniziato una proficua collaborazione con l’ECCHR di Berlino – European Center for Costitutional and Human Right – associazione che si batte per la condanna delle operazioni Target Killing operate mediante l’uso di droni e il risarcimento delle vittime innocenti di tali azioni criminali. Le operazioni di Target Killing, infatti sono spesso azioni che, secondo il diritto internazionale, non avvengono all’interno di un conflitto dichiarato fra nazioni. Vengono individuati dei bersagli – “Target” – generalmente presunti terroristi e vengono uccisi, mediante attacchi di droni senza processo, al di fuori di ogni regola civile. Ovviamente simili attacchi, per quanto mirati, non possono svolgersi senza spargimento di sangue innocente. I cosiddetti effetti collaterali superano di almeno dieci volte il numero dei “Target” uccisi, lasciando una scia di sangue che a volte ha comportato l’intero sterminio dei partecipanti a cerimonie religiose, funerali, matrimoni…
Qualche anno fa, all’Università di Catania, ci eravamo occupati di questi temi con il convegno “Droni Armati a Sigonella” organizzato insieme a ECCHR. Successivamente la stessa ECCHR ha iniziato un’azione di “Accesso Civico” agli atti – FOIA – nel quale è intervenuta anche la nostra Associazione, per avere una conoscenza documentale riguardo al coinvolgimento dello Stato Italiano in tali azioni. Il giudizio, durato quasi cinque anni, svoltosi innanzi al TAR del Lazio e al Consiglio di Stato, si è da poco concluso e ha consentito di accedere ad accordi fra lo Stato Italiano e USA che disciplinano i rapporti fra le basi di Sigonella e Ramstein e la nostra Difesa.
Documenti che provano il pieno coinvolgimento del nostro governo e del nostro sistema di difesa in azioni che, non solo sono contrarie alla nostra Costituzione che non prevede giudizi di condanna a morte (per di più senza processo) ma che spesso si trasformano in autentici massacri di persone innocenti. Senza contare che la partecipazione a simili azioni e ad altre azioni di guerra operate in conflitti ai quali l’Italia ufficialmente non partecipa espongono il nostro territorio al rischio di ritorsioni, rappresaglie e atti terroristici.
Tale conoscenza potrà essere utilizzata per future azioni in difesa delle vittime e atti di denuncia. Intanto, come cittadini catanesi, continuiamo a subire anche le continue interferenze del volo dei droni con il traffico civile dell’Aeroporto di Catania. Invitiamo pertanto tutte le realtà antimilitariste e pacifiste siciliane a rafforzare l’impegno e le mobilitazioni per smilitarizzare Sigonella e tutta la Sicilia e per contribuire alla costruzione di un movimento internazionale contro tutte le guerre.
comunicato Comitato NoMuos/NoSigonella
Per non dimenticare una delle più gravi tragedie minerarie della storia che si verificò 65 anni fa l’8 agosto 1956, nella miniera di carbone di Bois du Cazier a Marcinelle, dove si sviluppò l’incendio che causò la strage 262 minatori – di cui 136 emigranti italiani – che perirono a causa delle ustioni, fumo e gas tossici. Per la “battaglia del carbone” erano stati arruolati migliaia di braccia: «Le piazze e i bar dei paesini, da Nord a Sud, furono tappezzati di manifesti rosa che incitavano a partire per le miniere del Belgio»*
Erano le 8 e 10 quando le scintille causate dal corto circuito fecero incendiare 800 litri di olio in polvere e le strutture in legno del pozzo. Dopo due settimane di ricerche, mentre una fumata nera e acre continuava a uscire dal pozzo sinistrato, uno dei soccorritori che tornava dalle viscere della miniera non poté che lanciare un grido di orrore: «Tutti cadaveri!».
La tragedia della miniera di carbone di Marcinelle è soprattutto una tragedia di lavoratori italiani immigrati in Belgio nel dopoguerra. Tra il 1946 e il 1956 più di 140mila italiani varcarono le Alpi per andare a lavorare nelle miniere di carbone della Vallonia. Era il prezzo di un accordo tra Italia e Belgio che prevedeva un gigantesco baratto: l’Italia doveva inviare in Belgio 2mila uomini a settimana e, in cambio dell’afflusso di braccia, Bruxelles si impegnava a fornire a Roma 200 chilogrammi di carbone al giorno per ogni minatore.
Solo dopo la tremenda tragedia di Marcinelle venne finalmente introdotta nelle miniere del Belgio la maschera antigas. Le condizioni in cui lavoravano i minatori erano deplorevoli; il Governo Italiano per la reazione scandalizzata della popolazione, della stampa e dei sindacati di fronte all’alta frequenza con cui si succedevano gli incidenti nelle miniere belghe, interruppe a volte l’enorme esodo di manovali italiani verso il Belgio.
*(Toni Ricciardi, Marcinelle 1956)
comunicato del Partito Comunista
Serata per gli invisibili: Esserci a fatica – viaggio fra le solitudini: dedicato alle persone prive di stabile dimora
Catania, venerdì 12 ore 20:30 – Giardino della Biblioteca Navarria Crifò (via Naumachia 18/a – zona Castello Ursino)
“Esserci a fatica – viaggio fra le solitudini” è un evento, organizzato dalla Biblioteca Navarria Crifò di Catania, dedicato alle persone prive di stabile dimora: i senzatetto, i senzacasa.
La prima parte della serata è dedicata all’incontro con l’Arbor – Unione per gli Invisibili, che si occupa dei bisogni primari di queste persone che vivono per strada nella città di Catania. Con loro indagheremo sulle cause e la percezione di questo fenomeno misconosciuto e frainteso, facendoci raccontare cosa fa l’Arbor, e come lo fa.
A seguire, Serena Cocciante incontrerà Livio Spanò, che con Enza Amato è coautore di “Esserci a fatica”, libro che dà il titolo alla serata: recentemente uscito per i tipi di Edizioni Underground, “Esserci a fatica” è un percorso tra poesia ed immagini, è il ritratto dell’alienazione urbana, dell’incomunicabilità, dell’affanno esistenziale. Verranno inoltre proiettate opere di Enza Amato, della cui testimonianza verrà data lettura.
In conclusione, un ampio spazio di performance artistiche concluderà la serata, tra pittura, recitazione e musica, con raccolta di fondi in favore dell’unità di strada dell’Arbor – Unione per gli Invisibili.
comunicato
Tony Pellicane del Comitato di lotta per la casa “12 Luglio”: «Oltre 750 famiglie senza casa vivono da quasi un decennio in immobili di proprietà comunale abbandonati e in condizioni di assoluto degrado, l’unica soluzione concreta al loro problema è stata l’occupazione»
Il 70% delle famiglie di cui sopra non ha più una residenza anagrafica, risultano irreperibili, quindi gli vengono negati i minimi diritti per poter vivere con dignità.
Per alcuni degli immobili occupati sono state avviate le procedure di sgombero, tra questi ci sono le ex scuole di Viale Michelangelo, circa 55 famiglie che, se sgomberate, finiranno per strada. Ma ci sono anche: le 24 famiglie di Via Scinà e 42 famiglie in zona Passo di Rigano, anch’esse a rischio sgombero.
Intanto arriva la nuova amministrazione, viene nominata la Giunta, gli Assessori si insediano: stranamente, però, non sono ancora state organizzate le segreterie. Pertanto, non c’è verso di poter interloquire con gli Assessori di competenza, tranne che in modo ufficioso.
Ora arrivano le ferie e gli Assessori (oberati di lavoro) andranno in meritate ferie. Intanto le famiglie vivranno ancora con l’ansia e con il non sapere cosa succederà domani, da qui a settembre qualche decina di famiglie potrebbe finire per strada… MA CI SONO LE FERIE !
Come volevasi dimostrare, cambiano le amministrazioni, cambiano le bandiere… ma cambia tutto per non cambiare nulla, quando si tratta di occuparsi di poveri e senza casa, si preferisce fare altro. Si comincia proprio male !!!
nota
A SETTEMBRE RIPRENDEREMO L’APPUNTAMENTO SETTIMANALE
la rubrica è soggetta ad aggiornamenti: per segnalazioni, contributi, comunicati stampa scrivere a pressenza.redazionepalermo@gmail.com