Ieri pomeriggio, alcune attiviste di Extinction Rebellion hanno appeso uno striscione su Rocca Sbarua, nei pressi di Casa Canada (Rifugio Melano), Piemonte. “Siccità è crisi climatica” si legge sulla rocca. L’obiettivo, dicono gli attivisti, è richiamare l’attenzione della cittadinanza sulla gravissima crisi idrica che l’Italia intera sta affrontando e spingere la Regione Piemonte a mettere in atto tutte le misure necessarie.
Con l’obiettivo di denunciare la relazione diretta tra la siccità che si sta abbattendo sul nostro paese e la crisi climatica globale che colpisce i nostri ambienti alpini, alcuni attivisti di Extinction Rebellion sono tornati in azione nel territorio montano piemonte. Appesi alle corde per simboleggiare come la nostra sopravvivenza sia davvero appesa ad un filo, quattro attvisti sono saliti lungo una delle vie di arrampicata di Roccia Sbarua ed hanno appeso uno striscione con la scritta “Siccità è crisi climatica“.
La scelta del luogo di questa iniziativa è naturale per chi vive in questi territori, si sveglia la mattina guardando il panorama della Val Lemina e della Val Noce, e considera Rocca Sbarua e il rifugio Casa Canada come qualcosa che si possa chiamare casa.
Dopo l’inverno 2021-2022, caratterizzato da precipitazioni abbondantemente inferiori alla norma su tutto l’arco alpino, la situazione è ormai drammatica. A valle i fiumi sono ridotti a rigagnoli ma anche in montagna la situazione è allarmante: il monitoraggio dei ghiacciai alpini evidenzia il rischio della loro imminente scomparsa (1), con la conseguenza che molti rifugi devono chiudere per mancanza d’acqua anche in alta quota (2). A causa della crisi climatica, inoltre, le montagne stanno diventando più pericolose e imprevedibili, con ripercussioni sul settore turistico e, in generale, sull’economia delle aree montane (3).
In questo quadro di crisi generale, dal 21 luglio – a causa del caldo torrido e dell’assenza di precipitazioni – la Regione Piemonte ha dichiarato lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi sul territorio regionale. I cittadini piemontesi ricordano ancora l’autunno del 2017, quando molte vallate alpine furono colpite da un gran numero di incendi (4) e le fiamme lambirono direttamente le pareti in legno di Casa Canada-Rifugio Melano, storico luogo di ritrovo degli arrampicatori, dall’ inizio del ‘900 (5). “Le catastrofi che si moltiplicano non sono episodi contingenti. Sono i risultati di una crisi sistemica le cui conseguenze sono sempre più evidenti e dolorose anche nei territori piemontesi” dice Beatrice, arrampicata sulla Roccia.
L’azione simbolica di oggi si inserisce in un programma di iniziative che Extinction Rebellion sta portando avanti, volte a richiamare l’attenzione della cittadinanza sulla gravissima crisi idrica, e a fare pressione sul Governo Regionale del Piemonte affinché agisca tempestivamente e strutturalmente, e non soltanto dopo i disastri, contro la crisi climatica ed ecologica.
“Ventun’ anni fa gridavamo, purtroppo inascoltate: Un altro mondo è possibile” afferma Bianca, attivista pinerolese. “Oggi, la nostra sopravvivenza è appesa un filo!”.