Colonialism Reparation chiede che il Belgio presenti scuse e risarcimenti per il periodo coloniale alla Repubblica Democratica del Congo riparando finalmente i crimini commessi durante una delle colonizzazioni più brutali della storia.
Il 17 luglio 2020, a seguito della caduta dei simboli coloniali, la Camera dei rappresentanti del Belgio ha approvato l’istituzione di una Commissione parlamentare speciale sul passato coloniale belga che ha presentato il 27 ottobre 2021 il Primo rapporto degli esperti, con un approfondito esame del passato coloniale belga e la raccomandazione di differenti forme di riparazione. Il mandato della Commissione termina a dicembre 2022, ma la società civile belga chiede una proroga in modo che il rapporto finale permetta di aprire la strada a un impegno olistico e a lungo termine sul passato coloniale belga.
L’8 giugno 2022 il Re del Belgio Filippo nel discorso tenuto a Kinshasa durante la visita di Stato nella Repubblica Democratica del Congo riafferma il più profondo rammarico per le ferite del passato coloniale, già espresso il 30 giugno 2020 nella lettera di felicitazioni per il sessantesimo anniversario dell’indipendenza del Congo. Quindi ancora niente scuse, così come la maschera kakuungu dell’epoca coloniale ora esposta al Museo nazionale di Kinshasa è stata restituita come prestito a lungo termine e non in modo definitivo.
Il 20 giugno 2022 il Primo ministro del Belgio Alexander De Croo restituisce alla famiglia i resti del primo Primo ministro della Repubblica Democratica del Congo Patrice Lumumba, trafugati da un ufficiale belga mentre ne faceva scomparire il cadavere sciogliendolo nell’acido. Le spoglie mortali di Patrice Lumumba sono inumate con un’imponente cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Democratica del Congo Félix Tshisekedi nel mausoleo a lui dedicato a Kinshasa.
Colonialism Reparation chiede che il Belgio presenti scuse e risarcimenti per il periodo coloniale alla Repubblica Democratica del Congo riparando finalmente i crimini commessi durante una delle colonizzazioni più brutali della storia, in modo analogo alle riparazioni riconosciute dalla Corte Internazionale di Giustizia per le violazioni dei diritti dell’uomo e lo sfruttamento delle risorse naturali da parte dell’Uganda.