Domenica 17 luglio in Brasile si festeggia il Giorno della Protezione delle Foreste, una data creata per sensibilizzare e attirare l’attenzione della società sull’importanza della salvaguardia della natura. Ed è anche un omaggio a Curupira, personaggio del folclore brasiliano a cui viene attribuita la protezione delle foreste.
La leggenda racconta che Curupira – chiamato anche Caipora, Pai do Mato, Caiçara, tra gli altri nomi – era un nano con i capelli rossi e i piedi rivolti all’indietro. Questa caratteristica fisica gli dava la possibilità di ingannare i cacciatori che seguivano le sue tracce e che finivano per allontanarsi sempre di più da lui. Si dice anche che Curupira cavalcasse cinghiali così che le sue impronte non venissero viste.
Lasciando da parte la leggenda e tornando alla realtà, secondo gli specialisti le foreste hanno un ruolo essenziale nell’ecosistema: forniscono ad esempio acqua, alimenti e medicine ed equilibrano il clima. Sono ancora indispensabili per il mantenimento della biodiversità, oltre a svolgere un’importante funzione socioeconomica, come la creazione di lavoro e reddito.
Nonostante tutti questi benefici, il 20% delle specie che vivono nel nostro paese, soprattutto nella Foresta Amazzonica, è costantemente minacciato dalle azioni umane, soprattutto a causa del disboscamento. La comunità scientifica nazionale e internazionale, così come le entità non governative, hanno messo in guardia in continuazione riguardo ai danni alla biodiversità in tutto il mondo e in Brasile, denunciando le pressioni economiche che stanno distruggendo le foreste tropicali.
Nel 2015, la ONG Greenpeace ha consegnato al Congresso Nazionale la Proposta di Legge sul Disboscamento Zero, suggerendo nuove strategie di lotta al disboscamento, che comprendono, tra le altre questioni, l’aumento dell’efficacia della protezione, l’utilizzo della fiscalizzazione brasiliana per stimolare la conservazione delle foreste e l’intervento sull’estrazione illegale di legname.
Ad agosto dell’anno scorso l’Associazione Dei Popoli Indigeni del Brasile (Abip) ha presentato al Tribunale Internazionale dell’Aja un’azione penale contro Jair Bolsonaro per genocidio. Tra gli argomenti presentati nell’azione c’è quello che denuncia “lo smantellamento delle strutture pubbliche di protezione socio-ambientale e dei popoli indigeni, che ha provocato invasioni nelle Terre Indigene, disboscamento e incendi nei biomi brasiliani, aumento di concessioni ed estrazioni minerarie nei territori. Anche la ONG All Rise nel 2021 ha denunciato il Presidente brasiliano allo stesso Tribunale, con un documento intitolato “un crimine contro la natura è un crimine contro l’umanità”.
Lo scorso mese, il 14, la Abip ha presentato la sua seconda azione con il Tribunale Internazionale dell’Aja, aggiornando le denunce già depositate nel 2021 e aggiungendone di nuove, come ad esempio l’intensificazione delle attività di estrazione mineraria nella Terra Indigena Yanomami, in base a una relazione elaborata dalla Hutukara Associação Yanomami e dall’Associação Wanasseduume Ye’kwana.
Come possiamo vedere, purtroppo le nostre foreste sono sotto attacco. Il disboscamento, la cattura e l’uccisione di animali, la decimazione dei popoli indigeni, tra le varie violenze socio-ambientali, fanno parte della realtà brasiliana. Pertanto, il Giorno della Protezione delle Foreste diventa uno stimolo importante per riflettere e soprattutto sensibilizzarci sulla promozione di azioni effettive con l’obiettivo di mettere fine a queste aggressioni, perché la morte delle foreste significa la nostra stessa morte.
Traduzione dal portoghese di Raffaella Piazza
Revisione di Anna Polo