Questo mese i gruppi di difesa del ciclismo hanno elogiato gli sviluppi imminenti nei quadri istituzionali europei incentrati sulla creazione di un piano ciclistico europeo omogeneo.
Parlando di recente al vertice ciclistico del 2022 a Copenaghen, Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea e capo del Green Deal, ha fatto un annuncio importante: inizieranno i lavori con il Parlamento Europeo che riguardano la creazione di una Dichiarazione ciclistica congiunta.
La dichiarazione vedrebbe la Commissione e il Parlamento Europeo cooperare al fine di stabilire una strategia europea più coerente e completa per il ciclismo, in cui i settori finora disparati della legislazione e della politica ciclistica siano sintetizzati in un tutto unico.
L’annuncio di Timmermans arriva dopo che sei paesi, guidati dal Belgio all’inizio di giugno, hanno chiesto un “piano d’azione adeguato a livello UE” incentrato sulla promozione dell’uso della bicicletta in Europa. Finora la legislazione sulla bicicletta è stata tipicamente incorporata in una varietà di politiche nazionali, regionali e internazionali separate, come quelle incentrate sulla mobilità.
Una strategia europea più uniforme sbloccherà probabilmente il potenziale finanziario e normativo dell’UE massimizzandone l’efficienza istituzionale e operativa. Un’iniziativa di questo tipo potrebbe quindi facilitare livelli più elevati di standardizzazione tra le politiche in materia di ciclismo nei singoli Stati membri dell’UE.
L’annuncio di una Dichiarazione congiunta significa anche un riconoscimento più serio da parte delle istituzioni europee del ruolo che il ciclismo potrebbe svolgere nell’integrare i progressi verso i principali obiettivi e traguardi europei. Essa identificherebbe formalmente il ciclismo come una sfera distinta in cui tali obiettivi possono essere raggiunti.
I vantaggi della Dichiarazione saranno limitati agli attuali Stati membri dell’UE. Tuttavia, gli attivisti sottolineano il potenziale del ciclismo per combattere i principali problemi sociali, ambientali e politici che l’Europa si trova attualmente ad affrontare. La Federazione europea del ciclismo (ECF) ha affermato di approvare un maggiore riconoscimento del ciclismo come potenziale contributore ad alleviare problemi quali i cambiamenti climatici, le disuguaglianze, lo sviluppo economico sostenibile e la salute pubblica. Gli avvocati di Cycling Industries Europe (CIE) sottolineano anche il ruolo che il ciclismo potrebbe svolgere nel compensare la dipendenza dell’Europa dall’energia russa.
Nel suo discorso, Timmermans ha promesso un riconoscimento più serio del potenziale del ciclismo e l’incorporazione di questo riconoscimento nel futuro processo decisionale in una varietà di questioni europee. Riferendosi alla responsabilità dell’UE di riconoscere l’importanza del ciclismo, ha affermato che tutto “può e deve, ogni volta che è possibile, avere una dimensione ciclistica”.
Gruppi di sostegno come l’ECF e il CIE hanno quindi accolto con favore sia l’iniziativa che la parallela dichiarazione di Timmermans di una prossima “rivoluzione ciclistica”, suggerendo che questi costituiscono importanti progressi istituzionali nello sviluppo di un solido piano ciclistico europeo. L’ECF ha specificamente offerto i suoi servizi nello sviluppo della dichiarazione congiunta, essendosi reso disponibile per la consultazione.
Entrambe le organizzazioni sono entusiaste del potenziale della Dichiarazioni per facilitare maggiori livelli di investimento in progetti e programmi di infrastrutture ciclabili che creino incentivi per le persone a iniziare a pedalare. Essi sperano che le istituzioni europee manterranno le loro promesse, concordando con Timmermans nella sua dichiarazione che “un’Europa verde sarà un’Europa in bicicletta”.
Traduzione dall’inglese di Filomena Santoro. Revisione di Thomas Schmid.