A seguito della presentazione pubblica in conferenza stampa della proposta di legge di iniziativa parlamentare per l’istituzione di una Assemblea di Cittadini/e sull’azione climatica, ieri 30 Giugno, Alessandro Berti, attivista di Extinction Rebellion, ha iniziato uno sciopero della fame davanti alla sala capitolare del Senato in Piazza della Minerva a Roma.
«Lo faccio perché l’urgenza di avere lo strumento delle Assemblee dei Cittadini per affrontare l’emergenza eco-climatica nasce dall’inazione che vedo nel governo».
La sua richiesta, sostenuta dai gruppi Eumans, Politici Per Caso e da alcuni parlamentari presenti alla conferenza stampa di oggi, è di avviare immediatamente i passaggi necessari per organizzare un’Assemblea di Cittadini/e che abbia come tema centrale il clima e in particolare la transizione all’energia rinnovabile.
«Non possiamo più rimandare le decisioni urgenti: uscire dal fossile è una priorità – denuncia Extinction Rebellion – Continuare a bruciare gas, petrolio e carbone, come il governo prevede di fare con il pieno appoggio del ministro Cingolani, è un suicidio. Significa un aumento della temperatura che rende proibitive le condizioni di vita su questo pianeta. Il riscaldamento globale è già in atto da tempo: siccità, ondate di calore e incendi sono solo un assaggio di quello che ci aspetta se non tiriamo il freno a mano e non ci sediamo tutti insieme per ripensare il nostro modello economico e sociale».
Da qui la richiesta delle Assemblee di Cittadini: essendo patente che il governo non è in grado di prendere decisioni adeguate rispetto alla crisi climatica, cittadine e cittadini devono poterlo affiancare per discutere insieme di come attuare una transizione reale e realmente sostenibile, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Alessandro, 40 anni, di Verona, è occupato attualmente nello sviluppo di una piccola azienda agricola locale. Il suo sciopero della fame andrà avanti finché non ci sarà un impegno concreto e non solo verbale del governo a organizzare una prima Assemblea.
«Lo faccio perché ho più fiducia nel processo delle Assemblee Cittadine dove sono le persone, formate e scevre da interessi, a prendere decisioni pensando anzitutto alla sopravvivenza delle proprie famiglie. Le istituzioni sono lente, fuori dalla contemporaneità e legate a logiche tossiche. Questo strumento ha funzionato in democrazie simili alla nostra e questo mi dà fiducia».
Assemblee di Cittadini infatti sono state utilizzate in Irlanda, Francia e Regno Unito, solo per citare alcuni Paesi. Sono uno strumento di democrazia diretta che prevede di estrarre a sorte cittadini e cittadine chiamate ad esprimersi su temi importanti per tutta la popolazione, dopo un periodo adeguato di informazione, discussione e confronto aperto a ogni persona e realtà. Per Extinction Rebellion le proposte decisionali frutto del lavoro delle Assemblee devono avere valore vincolante per il governo.
Basta tergiversare, è ora di agire, con serietà e rispetto per la vita.