Il comitato Essenon, che si oppone alla costruzione del centro commerciale Esselunga nel giardino Artiglieri d’Italia, ha tenuto oggi una conferenza stampa

Un notevole lavoro di approfondimento, trasparenza e informazione alla cittadinanza quello di Essenon, che ha informato i cittadini sull’intricata vicenda giudiziaria che ha visto rinviati a giudizio nel processo Ream l’Appendino (ex Sindaca, M5S), Rolando (ex Assessore al bilancio) e Giordana (ex Capo Gabinetto di Appendino), assolti in secondo grado, ma che oggi, in un ulteriore filone d’indagine, vede coinvolti Fassino (ex Sindaco), attualmente parlamentare alla camera e Presidente della commissione affari esteri (PD), Paola Virano (ex Dirigente all’urbanistica), Giovanni Quaglia (Presidente Fondazione CRT e Presidente Ream), Antonio Miglio (ex consigliere di amministrazione Ream) rinviati a giudizio nel processo Rean bis di cui si terrà l’udienza preliminare il 7 settembre prossimo.

Una vicenda che inizia con l’amministrazione Fassino e che la successiva consiliatura, guidata da Appendino si è trovata a dover gestire.

Tutta la questione ruota attorno ad un processo di edificazione di un centro congressi e di un centro commerciale nel giardino prospiciente a c.so Vittorio, davanti al palazzo del Tribunale. Unico giardino “in piena terra” della Circoscrizione 3.

Il primo processo Ream riguardava una mancata iscrizione a bilancio dei 5 milioni di euro versati a titolo di caparra da Ream al Comune, denaro che sarebbe dovuto essere restituito poiché Ream stessa non aveva in seguito esercitato il diritto di prelazione all’asta dell’area.

L’area di edificazione del progetto è passata nel tempo 25.000 a 40.000 metri quadri, hanno dichiarato i portavoce di Essenon.

I portavoce del comitato hanno dichiarato che la Procura ritiene che quei 5 milioni di caparra versati da Ream (ai tempi dell’amministrazione Fassino) non fossero altro che un finanziamento occulto per aiutare il Comune di Torino a coprire il buco di bilancio. Infatti, hanno continuato, i dirigenti CRT (da cui Ream è partecipata) hanno affermato che il contratto era stato fortemente sollecitato da Fassino. L’operazione, hanno spiegato, ha senso solo se intesa in una cornice più ampia, ad esempio avvantaggiare Esselunga nell’aggiudicazione dell’area.

Le associazioni che si oppongono a questo progetto hanno intenzione di costituirsi parte civile nel processo Ream bis.

Il comitato chiede quindi:

– che le istituzioni antepongano l’interesse pubblico al privato

– che il Sindaco Lorusso e la Giunta comunale sospendano il dialogo con Esselunga fino alla conclusione delle vicende processuali

– che il Consiglio comunale istituisca una commissione d’indagine e d’inchiesta in merito alla vicenda

– chiediamo che la cittadinanza ascolti ciò che stiamo raccontando che s’interroghi e si interessi alla vicenda

– chiediamo infine a Fassino di rinunciare all’esercizio del diritto alla prescrizione nel procedimento penale in modo tale da far luce sulla vicenda e di dimostrare nel processo la propria innocenza da lui sempre sostenuta.

Sono intervenuti anche portavoce delle associazioni ambientaliste che hanno sottolineato che la vendita, e non la concessione, di verde pubblico sia un atto senza precedenti in Italia e che possa aprire un pericoloso precedente.

Il comitato, al termine della conferenza stampa, è stato ricevuto in Comune dalla Conferenza dei Capigruppo, ai quali hanno ribadito le proprie istanze.

Lasciamo la parola alle immagini del video integrale della conferenza stampa, di cui consigliamo la visione per comprendere quanto intricata sia la questione e quanto lavoro il comitato Essenon ha messo a disposizione dei cittadini torinesi: