Biden ha stretto la mano al monarca saudita e salutato Mohammed Bin Salman con il gesto del pugno, toccando quella mano sporca del sangue del giornalista Kashoggi.
È il prezzo che ha pagato, con un escamotage ipocrita, per affermare l’iniziativa di Washington tendente ad isolare la Russia e contrastare economicamente l’influenza della Cina.
Ma non l’unico atto di sostegno alla monarchia dei Ben Saud. I negoziati si sono conclusi con affari per l’esportazione di armi offensive, che Riad userà sicuramente nella guerra in Yemen, in caso di fallimento della tregua.
Sono stati firmati 18 accordi bilaterali nei settori dell’industria militare, investimenti e energia. Come un primo passo verso la normalizzazione con Israele, Riad ha approvato l’apertura dello spazio aereo saudita ai voli israeliani.
Oggi Biden incontrerà i capi di Stato dei paesi del Golfo + Giordania e Egitto.
L’intento di costruire una NATO mediorientale con la partecipazione di Israele è sfumato.
Oltre al rifiuto di Baghdad di far parte di una simile alleanza, anche Abu Dhabi ha annunciato la prossima ripresa delle relazioni diplomatiche con Teheran.
Il ministro degli esteri ha sostenuto che nella regione serve una riduzione della tensione.
Arabia Saudita, Biden incontra Mohammed Bin Salman, il mandante dell’assassinio di Kashoggi
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