In uno con la nota dell’Unione Sindacale di Base –  in merito all’«assenteismo» dei presidenti dei seggi, su cui probabilmente ha influito anche il blackout telematico che da giorni (dal 2 all’11) ha paralizzato l’amministrazione comunale – pubblichiamo la dichiarazione dell’esponente dell’USB Federazione del Sociale Palermo che grazie al lavoro sindacale svolto in questi anni nel territorio ci offre una possibile chiave di lettura sulla sonora sconfitta della cd “sinistra istituzionale”

 

Era chiaro. Avevamo visto bene. Due cose erano sicure con queste elezioni palermitane:

– la fine dell’era Orlando (con tutte le sue conseguenze e i suoi effetti);

– la crescita dell’astensione.

Anche a guardare il caos di domenica, il 41% di votanti per delle Amministrative (mica le europee che non fregano mai a nessuno) … beh, è davvero poco.

La distanza dalla politica ormai è netta. Qualcuno pensava forse di colmarla impostando tutta la campagna elettorale sulla questione morale? Almeno su questo – non chiedo mica la luna – qualcuno farà autocritica o … “è stato Cuffaro a tenere 6 cittadini su 10 a casa….?

Non si è parlato di niente. Non si è raccontata una nuova Palermo, qualcosa che creasse entusiasmo. Candidati vecchi e imbolsiti, o facce che tornano di continuo come fossero un raffreddore stagionale. Che quadro desolante.

Tutti guidati sempre da equilibrismi partitici e mai da vera passione, lucida follia o anche qualcosa che ci somigliasse. Noi… dai, candidiamo “la continuità”, la noia, il settantenne. No… dai, parliamo solo di mafia e quanto abbiamo fatto bello il centro storico.

Nessuno col coraggio di osare.

Ci hanno provato alcune compagne e compagni, ma in un modo che, sinceramente, non mi ha convinto. Non si offendano.

Ci hanno provato amiche e amici, con generosità e voglia, ma pur sempre in un quadro di compromesso che alla città si è presentato VECCHIO.

In compenso [con la conferma della vittoria di Lagalla,ndr], torneranno ad esserci un sacco di rivoluzionari in città, tutti pronti alle barricate. Nessuno di questi però – purtroppo – ha saputo fare un pò di autocritica, né sugli ultimi dieci anni di amministrazione né sulle scelte in campagna elettorale. Ma vabbè!… Forse mi aspetto troppo.

 

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C’è chi sta dando la colpa alla partita di stasera. Chi addirittura ipotizza regie occulte. Chi, immancabilmente, trova il colpevole nel RdC. Chi – come sempre – imputa tutto alla mancanza di “senso civico” di presidenti irresponsabili. Noi ci diamo, intanto, una prima spiegazione: 280 euro per quattro giorni di lavoro, con ruoli delicati e stressanti, non sono abbastanza, non stimolano l’accettazione dell’incarico, allontanano i/le volontari/e. Questa la nostra prima lettura – non esclusiva – del caos che sta avvenendo nel giorno delle elezioni amministrative a Palermo. [notaUSB]