Il 22 giugno in una decina di persone abbiamo inforcato le bici e abbiamo seguito Paola Gianotti nel tour “Semi (verdi) della Serra”. Pioggia, fulmini e vento non ci hanno fermati. Avevamo uno scopo: conoscere le realtà che faticosamente recuperano e costruiscono territorio. Abbiamo percorso le strade su e giù dalla Serra Morenica d’Ivrea per incontrare associazioni, scuole, comuni, imprese che lavorano in questa direzione.
Forse è meglio chiarire a quale direzione ci riferiamo. Intanto per territorio consideriamo la relazione tra uomo e ambiente, ovvero quanto ci adattiamo a ciò che ci circonda e quanto lo trasformiamo per renderlo più adatto. Sembra pura astrazione, ma è quotidianità.
Quello che vorremmo definisse il nostro territorio sono il rispetto dell’ambiente e la conservazione di più risorse possibili per le future generazioni. Non nel senso che vogliamo tornare indietro, anzi vogliamo andare avanti evitando il peggio; ovvero parliamo di sostenibilità.
Nel video di Alberto Conte e nelle foto di Stefano Orso Fiet vedrete le realtà che fanno attività sostenibili, che producono senso.
Sulle strade percorse con le nostre bici su e giù dalla Serra abbiamo trovato anche luoghi, o meglio non luoghi che ci hanno fatto perdere il senso: cave, discariche e siti per incenerire rifiuti. Sono non luoghi, spazi di transito, di attraversamento, che sono pensati a prescindere dalla relazione, infatti, non sono identitari cioè non sono spazi in cui ci si riconosce come appartenenti. La sensazione era proprio quella, di trovarsi in un altro posto, desolante e dove non sono facili gli incontri. Passano camion, trasportano ghiaia o portano rifiuti. Certo da qualche parte si devono fare… forse… forse solo in parte, molto meno. Quello che sorprende è che sia tutto concentrato nel giro di pochi km, in un’area definita dalla vicinanza al casello autostradale e dalla presenza di ottima ghiaia. Cave, poi discariche e, ora, un inceneritore. Chi li vuole fare non percepisce la bellezza, la ricchezza che lì a poca distanza sarebbe compromessa dalla concentrazione di non senso.
Paola Gianotti lo ha detto, la bicicletta non è solo un mezzo, è un fine. Unisce, mette in relazione e genera nuovi territori. La bike economy, il cicloturismo sono fenomeni che si espanderanno e che costruiranno senso anche economico. Così come l’agricoltura, già molto forte nella zona con la Dop del riso di Baraggia e la Doc del vitigni di Erbaluce, si sta rigenerando e si moltiplicano le aziende che producono biologico.
Teniamo per ultime le parole per Paola Gianotti, ultra ciclista, coach, speaker motivazionale, nonché attivista solidale ed ambientale, influencer e scrittrice. Coraggiosamente ha preso parte a questo viaggio a due passi da casa. Ha usato le sue capacità di comunicazione per permettere il racconto della ricerca di senso che gruppi di cittadini sopra e sotto la Serra Morenica stanno compiendo, sempre più insieme. Grazie Paola!!