Sono all’ordine del giorno i rastrellamenti israeliani nei territori palestinesi occupati. Nei campi di Qalandia e Dheisha le truppe sono penetrate sotto la copertura dei cecchini, per arrestare attivisti palestinesi della resistenza. Scontri con pietre contro pallottole. Secondo la Mezzaluna rossa palestinese sono decine i feriti, alcuni in condizioni gravi. A Gerusalemme Est, le forze israeliane hanno devastato la chiesa di Santo Spirito.
In Israele, il villaggio dei beduini palestinesi, Araqeeb, è stato completamente demolito per la 202esima volta. Il villaggio si trova nel deserto del Negev e fa parte dei circa 35 villaggi che Israele non riconosce e continua la sua politica di confisca delle terre e di distruzione delle case, anche quelle non in muratura ma provvisorie. Nel villaggio di Araqeeb resistono all’oppressione israeliana 700 palestinesi che vivono di pastorizia.
Un rapporto dell’ONU (Vedi, in lingua inglese), redatto da una commissione d’inchiesta del Consiglio per i Diritti Umani, ha accusato il governo e l’esercito di Israele di essere i responsabili principali delle violenze nel conflitto israelo-palestinese. “Il perdurante rifiuto di Israele di ritirarsi dai territori palestinesi occupati e la discriminazione contro i cittadini palestinesi sono all’origine delle tensioni”.