Il 10 giugno inizia al Tribunale di Cagliari il processo per disastro ambientale, che vede imputati i Capi di Stato Maggiore dell’esercito, generali Valotto, Graziano, Errico, Rossi e Santroni. I vertici militari, infatti, dovevano essere al corrente della presenza di contaminazione radioattiva all’interno del Poligono di Capo Teulada, nel sud Sardegna. In particolare, sono sotto accusa le migliaia e migliaia di esplosioni esercitative di missili anticarro “MILAN”, con testata tracciante al Torio. Queste continue e reiterate operazioni hanno causato un disastro ambientale nell’area della base militare di Capo Teulada.
Gli stessi vertici militari non hanno effettuato le bonifiche, in quanto “non convenienti”, a causa del continuo utilizzo del territorio del poligono per periodiche e talvolta straordinarie esercitazioni. Il che la dice lunga sull’arroganza dei poteri delle armi.
I movimenti antimilitaristi e disarmisti sardi sembrano oggi particolarmente uniti nel chiedere giustizia, pur sapendo che il processo sarà lungo e i vertici del potere militare punteranno ancora una volta (come nel caso di Quirra) alla prescrizione del reato. Ma noi non possiamo sopportare l’uso e l’abuso militare sulla nostra terra, causa d’inquinamento radioattivo, ostacolo allo sviluppo economico di un’isola che proprio sulle sue ricchezze naturalistiche si fonda.
La lotta per un mondo smilitarizzato e senza più guerre inizia anche da qui, dove è stato pianificato di preparare le guerre.
Per questo il 10 giugno, davanti al palazzo di giustizia di Cagliari, ci sarà un sit-in, promosso dal Cagliari Social Forum, cui penso parteciperanno tutti i gruppi, comitati e associazioni che si battono per la smilitarizzazione del territorio.