“Non dovrebbe essere necessaria una Corte europea per spiegare al governo britannico un semplice fatto: è moralmente ripugnante scambiare esseri umani per denaro”, ha dichiarato un gruppo di Londra.
Jessica Corbett
Gli attivisti per i diritti umani hanno festeggiato martedì dopo che una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha portato alla cancellazione di un volo per deportare i richiedenti asilo dal Regno Unito al Ruanda, come parte di un accordo controverso che i governi avevano presentato ad aprile.
“Continueremo a lottare domani e contro ogni deportazione razzista”.
“Abbiamo combattuto contro il piano razzista del governo per il Ruanda e abbiamo vinto”, ha twittato il Joint Cou Council for the Welfare of Immigrants (JCWI), con sede a Londra. “La vittoria di oggi dimostra che, quando ci uniamo, possiamo battere l’agenda tossica anti-migranti di questo governo”.
Pur accogliendo con favore la notizia che “nessuno volerà in Ruanda”, il gruppo britannico Freedom from Torture ha dichiarato sui social media che “sappiamo che il [governo] non si arrenderà. Quindi mettiamocela tutta a partire da ora. Insieme possiamo vincere”.
Giurando di continuare a lottare, JCWI ha anche avvertito che “questo è solo l’inizio” e ha previsto che il primo ministro britannico Boris Johnson “incolperà chiunque tranne se stesso per questo abominevole fallimento del suo piano. Darà la colpa ai rifugiati e ai migranti. Cercherà di demolire la legge sui diritti umani”.
Riferendosi al denaro che il Regno Unito dà al Ruanda nell’ambito dell’accordo, JCWI ha anche detto che “non dovrebbe essere necessario un tribunale europeo per spiegare al governo del Regno Unito un semplice fatto: è moralmente ripugnante scambiare esseri umani per denaro”.
Secondo BBC News, “ci si aspettava che fino a sette persone venissero trasferite nel Paese dell’Africa orientale”, ma una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) sul caso di un 54enne iracheno richiedente asilo “ha indotto gli altri a fare ricorso, alcuni davanti a giudici di Londra”.
La politica più ampia sarà riesaminata da un tribunale britannico il mese prossimo. Nella sua decisione di martedì, la CEDU ha affermato che “il richiedente non dovrebbe essere trasferito fino alla scadenza di un periodo di tre settimane dopo la decisione nazionale definitiva nel procedimento di revisione giudiziaria in corso”.
I piani per il volo di deportazione da 500.000 sterline (600.585 dollari) che doveva partire da un aeroporto militare nel Wiltshire hanno scatenato proteste contro questa politica, criticata dagli esperti di diritti umani di tutto il mondo, ma sostenuta dai principali conservatori del Regno Unito, tra cui Johnson e il Ministro degli Interni Priti Patel, insieme alla leadership ruandese.
“Le autorità ruandesi hanno dichiarato che l’accordo durerà inizialmente cinque anni, con il governo britannico che pagherà 120 milioni di sterline (158 milioni di dollari) come anticipo per pagare l’alloggio e l’integrazione dei richiedenti asilo”, ha dichiarato l’Associated Press. “Si prevede che la Gran Bretagna pagherà di più man mano che il Ruanda accetterà altri migranti, anche se il numero esatto di persone che il Regno Unito dovrebbe inviare non è noto”.
Martedì Patel ha descritto l’accordo tra Regno Unito e Ruanda come “leader mondiale” e si è detta “delusa” dalla decisione della CEDU ma ha aggiunto “non ci lasceremo scoraggiare. Molte delle persone che non sono partite con questo volo saranno messe sul prossimo”, la cui preparazione “inizia ora”.
Il New York Times ha riferito che dopo la cancellazione del volo, Yolande Makolo, portavoce del governo ruandese, ha dichiarato che “il Ruanda rimane pienamente impegnato a far funzionare questa partnership” ed “è pronto a ricevere i migranti quando arriveranno e a offrire loro sicurezza e opportunità nel nostro Paese”.
Solidarity Knows No Borders Network
Nel frattempo, i critici dell’accordo – dagli attivisti di tutto il Regno Unito ai membri del Parlamento – restano determinati a sconfiggerlo.
“Siamo lieti che i tribunali abbiano deciso di fermare questo volo”, ha dichiarato Mark Serwotka, segretario generale del Sindacato dei servizi pubblici e commerciali, secondo quanto riportato dal Guardian. “È ora che il governo ponga fine a questa politica disumana e cominci a impegnarsi seriamente per risolvere il sistema di asilo, in modo che coloro che arrivano nel nostro Paese in cerca di rifugio siano trattati in maniera equa e secondo la legge”.
Dopo le proteste di lunedì davanti all’ufficio di Patel, i manifestanti di Stop Deportations si sono sdraiati in strada davanti a un centro di detenzione nel tentativo di bloccare il trasferimento dei richiedenti asilo sul volo – un’azione che ha portato ad alcuni arresti, secondo il gruppo.
Stop Deportations
“Oggi abbiamo vinto”, ha dichiarato Stop Deportations dopo che il volo è stato bloccato, “ma continueremo a lottare domani e contro ogni deportazione razzista”.
Alcuni politici britannici di sinistra si sono espressi martedì a sostegno delle proteste e contro la politica.
Il deputato Jeremy Corbyn, ex leader del Partito Laburista, ha definito l’intervento della CEDU “una decisione molto gradita” e “un colpo devastante ai piani disumani del governo di deportare i rifugiati in Ruanda”. Ha anche ringraziato “i molti brillanti attivisti che hanno combattuto instancabilmente per i diritti dei rifugiati”.
Anche la deputata laburista Paula Barker ha celebrato la “fantastica notizia”, aggiungendo: “Ben fatto a chi ha partecipato. La lotta contro questa politica non è ancora finita, ma tutti voi potete essere orgogliosi di ciò che avete ottenuto stasera”.
Traduzione dall’inglese di Anna Polo