È nato l’anno scorso un nuovo ecovillaggio, l’Alpe Pianello sopra Dumenza in provincia di Varese. Si trova a 900 metri di altitudine, sulle pendici del Monte Lema, non lontano dal confine svizzero e con una vista mozzafiato sul Lago Maggiore. In passato questo luogo ospitava una colonia estiva, poi per un lungo periodo una comunità Osho.
Siamo andati a parlare con Phil Brügger, uno dei fondatori del progetto.
Com’è nato questo ecovillaggio? Quanti siete?
Il progetto è nato dalla voglia di vivere nella natura, di staccarci dalla città. Con mia moglie stavamo facendo un viaggio nella natura dell’Australia, quando ci è arrivata la proposta di rilevare la proprietà dell’Alpe Pianello. Avevamo in precedenza fatto diverse esperienze vivendo in altri ecovillaggi del mondo, in Europa, in Asia e in Centro America. Ci è venuta voglia di portare queste nostre esperienze in un luogo dove poterle condividere con altri. Avendo due bambini in età scolastica, non volevamo stare in un luogo isolato in montagna, ma in una comunità con tante altre persone. Attualmente come residenti siamo 4 adulti e 2 bambini, ma una ventina di persone ci danno concretamente una mano. Il luogo è ideale per chi si adatta a vivere nella semplicità, fuori dal proprio confort. Stiamo cercando degli altri abitanti.
C’è un grande orto. Siete autosufficienti a livello alimentare?
Stiamo realizzando un grande orto di 300 mq gestito con il metodo della Coltivazione Elementare di Gian Carlo Cappello, che prevede di coprire il terreno costantemente con uno strato di pacciamatura in fieno di 20 cm. In futuro vorremmo anche ampliare la superficie. Per il momento siamo lontani dall’autosufficienza, stiamo acquistando ortaggi biologici in zona, possibilmente a chilometro zero, ma dobbiamo anche comprare nei supermercati. Siamo realisti.
Foto: Preparazione del fieno per l’Orto Elementare
Che cos’ha di “eco” e quanto è un “villaggio”?
Il nostro “villaggio” comprende cinque edifici. Il nostro progetto è un cammino, un viaggio, e siamo ancora lontani dal raggiungimento degli obiettivi. Ci sono quattro pilastri a cui aspiriamo: l’autosufficienza alimentare, quella energetica, quella economica e quella personale. Della prima ti ho già parlato. Per quanto riguarda l’autosufficienza energetica, la prima cosa che vogliamo fare è ridurre a un minimo il consumo di energia. Stiamo cercando un esperto che possa aiutarci a fare un progetto completo per sistemare il tetto e gli infissi dell’edificio principale, installare un impianto fotovoltaico e adeguare il riscaldamento. La burocrazia non ci aiuta in questo. Abbiamo una visione olistica e se finora le cose sono andate per il verso sbagliato, un motivo ci sarà. Il momento giusto deve ancora arrivare. A volte bisogna lasciar andare, poi l’aiuto arriva in modo inaspettato.
Per arrivare all’autosufficienza economica, c’è ancora parecchia strada da fare, ma stiamo andando nella direzione giusta. Non vogliamo trasformare questo posto per coprire i costi, ma creare un luogo di cura dell’anima, dove le persone possano evolversi insieme e anche individualmente. Stiamo anche cercando delle persone che vogliano organizzare dei ritiri e dei corsi olistici per poter attirare e di conseguenza aiutare altri.
Infine, per quanto riguarda l’autosufficienza personale, vorremmo che ogni abitante coltivasse la sua spiritualità. La mattina, per chi vuole teniamo delle attività olistiche, di meditazione e yoga. Ci mettiamo in discussione, se ci sono delle ferite o c’è qualcosa da portare nel gruppo, non lo teniamo dentro, ma ne parliamo, facciamo del lavoro su noi stessi. Ci sono parecchie persone che vengono qui a tenere dei corsi e seminari.
Quali sono le idee e i valori di fondo del vostro progetto?
L’idea di fondo è quella di creare una comunità con uno stile di vita che elevi la frequenza interiore delle persone. Scegliamo alimenti più sani e leggeri, senza carne, alcol e caffè e di conseguenza il livello di coscienza si alza. E’ importante anche avere del tempo per se stessi, per fare le proprie pratiche, vivere nella natura, nella semplicità, lontano dal mondo dei balocchi e dalle cose che creano dipendenza. Più sei consapevole, limpido e cristallino dentro, più vivi un presente chiaro e vedi un futuro aperto, sei lungimirante. Diventi più sensibile alle tue necessità, a quelle degli altri e del mondo. È difficile da spiegare a livello razionale.
Sotto la pressione del sistema capitalistico, il mondo è spinto verso il collasso. E’ possibile opporsi vivendo in un luogo così appartato, o non sarebbe piuttosto necessario agire nei grandi centri urbani?
Non ci opponiamo a nessuno e a niente, a nessuna ideologia e non lottiamo contro il vecchio mondo, ma qui proviamo a fare una cosa diversa. In città ci mancherebbe la connessione con la natura, una vibrazione alta. Sarebbe difficile realizzare un progetto del genere in città. Non abbiamo la pretesa di cambiare il mondo, ma cambiamo noi stessi.
Che progetti avete per il futuro?
Realizzare i quattro pilastri che ho spiegato prima e ampliare il programma delle iniziative, dei corsi e dei seminari. Abbiamo visto che c’è molto interesse per queste attività.
Se uno vuole venire a trovarvi, può passare in qualsiasi momento o ci sono delle occasioni particolari?
E’ meglio avvisare prima. Il calendario degli eventi si trova su https://ecovillaggioap.blogspot.com/. Periodicamente organizziamo degli Open Day per spiegare il progetto. Il prossimo Open Day sarà domenica 26 giugno. Bisogna prenotarsi, perché c’è un numero limitato di partecipanti. In queste occasioni, oltre a spiegazioni teoriche, svolgiamo dei lavori pratici tutti insieme. Si creano anche momenti di cerchio dove ognuno si esprime liberamente.
Chi è interessato alle attività dell’Alpe Pianello può anche iscriversi alla newsletter, scrivendo a ecopianello@gmail.com.
Altre foto dell’Alpe Pianello: