Tre attivisti di Ultima Generazione si sono incatenati, mentre altri due hanno imbrattato i muri dell’auditorium per dire basta all’uso di combustibile fossile e sottolineare come le promesse fatte dal ministro Cingolani sull’installazione di impianti rinnovabili non siano state mantenute.
Per tre giorni Padova è diventata il centro del dibattito pubblico e di bei discorsi sul futuro dell’ambiente e dell’energia, mentre in Veneto l’impatto dei cambiamenti climatici sull’ambiente e sull’agricoltura si fa sentire ogni giorno di più. L’emergenza climatica è ora, non nel 2050!
“Così come la maggioranza degli italiani non vuole la guerra, ugualmente, la maggioranza degli italiani non vuole il gas. In un recente sondaggio, oltre il 60 percento degli italiani si è espresso favorevole a un rapido aumento di eolico e solare. L’opinione pubblica è in catene e questo governo non la ascolta. Chiediamo immediatamente l’interruzione di nuovi progetti di estrazione di gas e della riattivazione di centrali a carbone in Italia“, ha spiegato Davide, tra i sostenitori di Ultima Generazione che ha preso parte all’azione di oggi.
I recenti risultati che vedono lo sblocco di 4GW di energia rinnovabile non bastano. Siamo in piena emergenza eco-climatica ed è sotto gli occhi di tutti. Non possiamo permetterci di essere l’Ultima Generazione. Continueremo con le nostre azioni di disobbedienza civile finché il governo non accoglierà le nostre richieste:
1) interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale;
2) procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e a creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.
Ufficio stampa Ultima Generazione