Riprendiamo il post di Giorgio Martinico, attivista sindacale nella città di Palermo, che fa un breve punto sugli attacchi continui alla misura di sostegno al reddito, introdotta solo di recente nel nostro paese (la seconda potenza industriale nel continente europeo, dopo la Germania), ben ultimi arrivati fra i membri dell’Unione europea. Continua così la campagna politica appoggiata dai giornaloni-draghiani e dai  salottini-televisivi del mainstream contro il reddito di cittadinanza. Pur di eliminare gli “effetti metadonici” sull’economia (magari immettendo massicce dosi di puro olio di ricino) si articolano  ipotesi alternative che contemplano perfino l’utilizzo delle risorse risparmiate, destinandole al potenziamento del sostegno bellico in favore dell’Ucraina, con l’invio di nuove e più efficaci “armi d’attacco”.  Di seguito al post di Martinico, proponiamo un interessante commento di Arian Kore che ci racconta sì un pezzo della sua storia di lavoratrice dei beni culturali, ma che rappresenta il paradigma di una quotidianità di sfruttamento che accomuna il grosso degli operatori del settore, nel quadro di una condizione di precarietà esistenziale drammaticamente diffusa.

 

Le trasmissioni generaliste continuano a parlarne tanto. Ciò, di solito, significa che la volontà politica di tanti gruppi dirigenti è quella di attaccarlo… il Reddito di cittadinanza, ne abbiamo parlato spesso. Oggi dico una cosa veloce e paradossale, non mi appartiene ma faccio il “mercantilista”: se gli imprenditori temono “la concorrenza” del RdC  (ricordo che secondo l’Istat l’importo medio percepito è di poco superiore ai 500euro, compresa parte sull’affitto) stanno – di fatto – ammettendo che in questo paese le paghe sono letteralmente “da fame”. Sennò non si spiegherebbe tutto questo astio. Cioè, se tu imprenditore temi e/o non riesci a battere la concorrenza dei 500 euro al mese… beh. E sticazzi!

Ps. La soglia di povertà in Italia calcolata da Istat ed Eurostat è a quasi 800 euro. Secondo gli imprenditori, quindi, i disoccupati preferirebbero vivere con 500 euro (lusso e ozio… eh!) piuttosto che lavorare. Peccato che, oggi in Italia, più di 4 MILIONI di persone lavorano per guadagnare meno di questo 800 euro al mese (soglia di povertà). Sono lavoratori, non disoccupati, che lavorano per restare comunque poveri! E poi ci si stupisce che i poveri imprenditori non trovino i lavoratori … Bah!

Giorgio Martinico

 

 

Sono laureata, parlo 4 lingue. Ho fatto la cameriera, la baby sitter, insegnato, lavorato in mille contesti – con l’ associazione Itiner’Ars e “Le vie dei tesori” per mesi – e collaborato con Gesuiti, Domenicani e Francescani: Chiese, Cattedrali, musei. Inoltre, un anno al Museo delle Marionette e 3 mesi con Sebastiano Tusa (buon anima…) a Palazzetto Mirto per la Sovrintendenza del Mare. Ma di valutare le mie competenze effettive non se n’è mai preoccupato nessuno. Sempre e solo stage “a rimborso spese” – 150€ mensili.

Oltre alla laurea in Beni Dea ho conseguito un diploma europeo come operatore tecnico museale, ho lavorato a diversi progetti nel territorio nebroideo (col quale collaboro tutt’ora), per ultimo ho collaborato ad un progetto come docente in aula in Storia delle tradizioni religiose e Storia delle tradizioni popolari al progetto dai Tindaridi alla Madonna Nera (ho lavorato spesso in musei d’arte sacra del territorio nebroideo e al santuario del Tindari). Ho formato guide sul territorio. Fatto conferenze. Scritto e lavorato a mille progetti. Fatto la receptionist in hotel e villaggi perché parlo inglese, francese e tedesco oltre che italiano.

Scritto articoli di giornale, realizzato tutta la parte esplicativa e culturale scritta su 26 paesi più le traduzioni in inglese per una nota start up che ha vinto il I° premio come miglior start up sul territorio, premiata su RAI TRE.

Su youtube ci sono video con me che faccio da guida. Su google articoli scritti da me x 98.zero. Gioiosatoday ecc… ecc. Mai un contratto (anche se non mi pagavano) e per mantenermi dovevo fare la cameriera anche fino alle 5 del mattino. Io ci credevo nella meritocrazia (che presa x il culo).

Ora ho 2 bambini piccoli. Ecco il RdC. Per me è come un risarcimento. Un risarcimento x i giovani che come me hanno deciso di restare a casa loro, nella terra che amano ed investire su di essa: con il RdC, avendo due bimbi, percepisco circa 1000 euro mensili (considerando anche l’assegno unico).

Sai quanto mi hanno offerto fottendosene altamente del mio CV x fare l’animatrice in un villaggio turistico? 35 € al giorno solo il week end (minimo 5 ore) e forse ad agosto 50€. Ovviamente senza contratto. Neanche avessi 16 anni. Poi come receptionist 600€ mensili (contratto ovviamente da stagista).

Ma davvero dovrei rinunciare ad occuparmi dei miei figli x guadagnare 600 euro al mese? In nero, senza nessuna tutela, 10 ore al giorno tutti i giorni?

Ma non scherziamo. E lo dice una che ci ha provato sempre. E ancora non ho perso la fiducia. Spero che un giorno troverò un lavoro nel mio settore. Con un contratto legale e giustamente retribuito.

Arian Kore