Sono 400.000 in Italia le “persone fragili” affidate ad amministratori di sostegno, in base alla legge n°6 del 2004, ma la loro condizione è in larghissima parte drammatica, per la frequenza di abusi e coercizioni inaccettabili che ledono i diritti fondamentali e la dignità della persona: è quanto è emerso al convegno nazionale su “Formazione e partecipazione in sanità”, che si è svolto a Bologna venerdì scorso, promosso dall’associazione di volontariato bolognese Diritti senza Barriere, in occasione del suo ventennale 2001-2021, in collaborazione con Medicina Democratica.
“Dal convegno sono emersi- ha detto Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica- molti casi e testimonianze concrete di abusi di ruolo degli amministratori di sostegno, caricati di troppi poteri e senza un controllo continuativo rispetto alla stessa legge istitutiva. Rispetto alle norme, l’applicazione è spostata più sul lato della gestione patrimoniale che sul sostegno temporaneo alle persone in difficoltà, la cui volontà è letteralmente “cancellata”! Si calcola che in pochi anni, anche per l’invecchiamento della popolazione che il numero potrebbe arrivare a 4 milioni di persone: è urgente adottare misure correttive e di controllo, istituendo un albo degli amministratori di sostegno, definendo le qualifiche per iscriversi, garantendo una formazione specifica e continua, come pure modalità di controllo del loro operato!”
E’ un vero e proprio grido di allarme e di dolore quello emerso attraverso le parole di familiari e rappresentanti delle associazioni di volontariato, provenienti da diverse parti d’Italia, unite dalla condivisione della denuncia di sistematici abusi da parte degli amministratori di sostegno, che spesso non hanno mai incontrato i propri assistiti, ne ignorano i bisogni e la volontà, decidono sulla gestione di rendite e patrimoni e anche della salute, spesso all’insaputa degli stessi familiari. “L’amministratore di sostegno – ha detto l’avvocato Gioacchino Di Palma di Telefono Viola- invece che affiancare, sostenere la persona assistita, finisce con il sostituirsi, impedendole di fatto l’esercizio della propria volontà: la persona fragile va rispettata, non annullata”! Drammatico il caso denunciato dalla giornalista Francesca della Valle, compagna del noto e amato attore Lando Buzzanca, “segregato” in una RSA a Roma, privato persino di cellulare e TV e di contatti con la sua compagna per decisione dell’amministratore di sostegno, che lo ha privato anche del medico di fiducia, il prof. Fulvio Tomaselli, intervenuto anch’egli al convegno. Meno noto ma ancor più assurda la condizione della madre di Marco Saba, Firenze: la gestione autoritaria e incontrollata dell’amministratore di sostegno dei beni della signora ha provocato addirittura il distacco della luce per mancato pagamento di 4 bollette, oltre che la persistente carenza di liquidità anche solo per fare la spesa!
Purtroppo non si tratta di casi limite ma di situazioni ricorrenti, come ha sottolineato Bruna Bellotti , presidente di Diritti senza Barriere e familiare di una persona affidata ad amministratore di sostegno: ”Può capitare a ognuno di noi, soprattutto se siamo soli e anziani, finire sotto tutela ed essere privati di ogni diritto e volontà, anche se in buona salute. Occorre adottare al più presto correttivi e adeguamenti: prima di tutto ci sono le persone”!