In un articolo di Daniele Tibaldi del 25 Aprile 2022, pubblicato da East Journal, si segnala trionfo per Gibanje Svoboda (Movimento Libertà) – il partito liberal-riformista fondato nel 2021 dal tycoon isontino delle rinnovabili Robert Golob – alle elezioni politiche del 24 aprile.
Con il 34,52% dei voti Svoboda si aggiudica 41 seggi dei 90 che compongono l’Assemblea Nazionale.
Il Partito Democratico Sloveno (SDS) del premier uscente nazional-conservatore Janez Janša ha invece ottenuto 27 seggi con il 22,5% dei consensi: meno rispetto al 2018, quando ottenne il 24,96%.
Con questi dati, inoltre, solo altri tre partiti sono riusciti a superare la soglia di sbarramento del 4%: il centrodestra di Nuova Slovenia (N.Si, 6,85%), i Socialdemocratici (SD, 6,65%) e Levica (4,38%).
Un segnale concreto a conferma del successo del volto nuovo della scena politica slovena è certamente riscontrabile nell’affluenza, attestatasi al 69,43%%: in netta crescita rispetto al 2018, quando si fermò al 52,64%. Ed è infatti su questo dato che ha posto l’accento Golob nel suo primo comunicato stampa successivo alla chiusura dei seggi, interpretandolo come prova della voglia di cambiamento da parte degli elettori.
Come il presidente sloveno Borut Pahor ha subito rammentato, per poter ottenere il conferimento dell’incarico di primo ministro è necessaria la garanzia di una solida maggioranza in Parlamento, superiore ai 46 seggi della maggioranza assoluta. A Golob basterebbe quindi raggiungere un accordo con i soli Socialdemocratici per comporre una maggioranza di 48 deputati, a cui si potrebbero sommare i 5 eletti di Levica (Sinistra), essendo quest’ultima parte, insieme a SD, della coalizione Arco Costituzionale (KUL).”