Extinction Rebellion supporta la settimana di Scientist Rebellion con azioni di disobbedienza civile a Roma Torino e Porto Marghera.
A Roma, 4 ribelli si sono incatenati ai cancelli di accesso della Sapienza a P.le Aldo Moro per denunciare gli accordi di ateneo con i colossi del fossile e bellico: ENI e Leonardo SpA. Intervenute le FF.OO, hanno rotte le catene che legavano i ribelli con un frullino per poi portare tutte/i in caserma (sono ancora in stato di fermo all’1 pm ndr). Gli altri ribelli presenti sono stati tutti denunciati per manifestazione non autorizzata, art. 18 del TULPS
A Torino i ribelli hanno incollato l’ultimo report delle Nazioni Unite, uscito il 4 aprile u.s., su tutte le vetrate della Regione Piemonte, la cui Giunta Regionale ha votato un ordine del giorno che propone “centrali nucleari di ultima generazione, fissione nucleare, filiera dell’idrogeno, la costruzione di nuovi termovalorizzatori e l’aumento delle estrazioni nei giacimenti di gas nazionali”
A Porto Marghera, 6 ribelli si sono incatenati ai cancelli della raffineria ENI per chiedere un incontro pubblico al colosso del fossile durante il quale discutere dei loro piani strategici sulla decarbonizzazione. Con l’azione si chiede anche ai dipendenti di scioperare e solidarizzare per un futuro libero dai fossili (l’azione è ancora in corso all’1 pm ndr).
Il 4 aprile scorso. è stata pubblicata la versione finale del Rapporto IPCC che lancia un avvertimento definitivo per l’umanità e descrive il quadro catastrofico attuale e il collasso sociale e ecoclimatico cui l’inazione ci condurrà inesorabilmente: un allarme rosso gridato a gran voce e come sempre inascoltato.
Per questo nella settimana dal 4 al 9 aprile si svolge la mobilitazione globale lanciata da Scientist Rebellion con oltre 1000 scienziati, studenti, ricercatori, dottorandi, docenti universitari impegnati in 26 paesi nei 5 continenti per agire e innescare “la più grande campagna di disobbedienza civile mai realizzata da scienziati”.
Scientist Rebellion Italia chiede che la crisi venga affrontata dal mondo politico per quello che realmente è: un’emergenza senza precedenti. Chiede che il governo italiano investa le somme indispensabili per terminare il processo di decarbonizzazione ora e che si stanzino i fondi per l’adattamento agli inevitabili sconvolgimenti ambientali e sociali che colpiranno il nostro Paese.
È tempo che chi è stato eletto per tutelare la cittadinanza prenda sul serio la gravità dei fatti riportati dalla comunità scientifica e metta in campo tutte le misure necessarie per frenare la crisi climatica e ecologica,.
I gas climalteranti in atmosfera continuano ad aumentare esponenzialmente e la temperatura media globale di conseguenza. Solo per citare un esempio: in Piemonte non piove significativamente da tre mesi, i fiumi sono in secca e molte centrali idroelettriche hanno dovuto chiudere. Diversi comuni hanno posto restrizioni all’uso dell’acqua, se non per ragioni alimentari e di igiene personale e gli agricoltori stanno esprimendo grande preoccupazione per i raccolti..
Il quadro non è più sostenibile. Agire ORA è irrinunciabile.
Nei prossimi giorni si terranno ulteriori azioni di disobbedienza civile, in Italia e nel mondo, per denunciare l’immobilismo del mondo politico e industriale nei confronti dell’emergenza climatica ed ecologica.