Col rinvio disposto questa mattina, al termine della quinta udienza del processo che lo vede imputato dell’inesistente reato di “diffusione di notizie false”, Patrick Zaki trascorrerà l’ennesimo compleanno lontano da Bologna, il luogo dove il prossimo 16 giugno avrebbe voluto trascorrerlo.
Lo studente dell’università di Bologna resta così intrappolato nelle maglie di un sistema giudiziario che dapprima lo ha trattenuto 22 mesi in attesa di giudizio e che ora lo blocca dentro un processo la cui sesta udienza si terrà solo il 21 giugno.
In questo modo, la libertà di studio e di movimento di Patrick restano negate. Questa ingiustizia si sta protraendo ormai da 26 mesi. Sarebbe rassicurante sapere che, nonostante l’attenzione sia doverosamente concentrata sulla guerra contro l’Ucraina, in qualche stanza della Farnesina si sta continuando a seguire la vicenda di Patrick e ci si sta impegnando perché termini felicemente e al più presto.