Oltre 500 persone hanno partecipato a Decimomannu alla Marcia per la Pace e il disarmo organizzata da numerose realtà pacifiste e nonviolente sarde.
La marcia si è concentrata al parcheggio della stazione di Decimomannu. Alle 16, 30 ha percorso la strada verso il paese, che ha solo in parte attraversato (pochi i passanti a cui distribuire volantini o con cui parlare). Scortati da un ingente dispiegamento delle forze dell’ordine, con gli striscioni sferzati dal forte maestrale, i manifestanti hanno raggiunto il piazzale d’ingresso dell’areoporto militare di Decimomannu.
Lì ci sono stati vari interventi da parte dei promotori della marcia, “Coordinamento Prepariamo la Pace” e” A Foras” che hanno ribadito il no alla partecipazione a questa come a qualsiasi guerra, contro l’invio di armi e l’aumento della spesa in armamenti, per un’economia di pace e non di guerra.
Recita il volantino distribuito durante la marcia “partendo dal nostro disarmo interiore, ci poniamo l’obiettivo di un reale disarmo mondiale, cominciando dalla distruzione dei missili a testata atomica (con l’adesione al Trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari), per destinare le risorse sperperate in armamenti alla cura delle persone e dell’ambiente, all’educazione e alla cultura, alla creazione di relazioni di pace e di collaborazione fra i popoli. Per questo dobbiamo spezzare la catena che lega il profitto alle armi e le armi alla guerra. A cominciare dal suolo sardo, oggi palestra di preparazione delle guerre, che vogliamo libero dal terribile peso delle servitù militari e dalla fabbrica di ordigni di morte RWM. I conflitti vanno affrontati con il confronto costruttivo, con la mediazione sincera, non certo con la falsa cultura del nemico e con l’aumento della spesa militare!”.
L’aeroporto militare di Decimomannu è una delle numerose servitù militari che affliggono l’isola e contro cui lotta l’antimilitarismo sardo.
reportage a cura del Movimento Nonviolento sardo, foto di Aforas: