La Carovana ha varcato stamattina la frontiera ed è in Ucraina a Lviv (Leopoli). Leopoli è nell’Ucraina occidentale, a circa 70 km dalla Polonia.
La Carovana per la Pace, partita da Gorizia, sta consegnando in queste ore gli aiuti alle popolazioni.
Queste foto sono state scattate nella mattinata di oggi.
Questa metà del gruppo ha scaricato gli aiuti al magazzino della Caritas. L’altra metà invece al magazzino dell’Ukrainian Education Platform di Leopoli.
Si possono seguire gli sviluppi dell’iniziativa di pace su https://www.peacelink.it
C’è una finestra nella home page di PeaceLink (sociale.network) su cui si possono leggere le ultime novità della Carovana per la Pace, e a cui si accede direttamente cliccando su https://sociale.network/tags/carovanapace.
Ha scritto ieri Repubblica: “C’è anche monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto tra i 200 uomini e donne della Carovana della Pace diretti Leopoli sul fronte della guerra in Ucraina. La partenza oggi, 1° aprile, da Gorizia con un carico di aiuti di ogni tipo, ma anche con un messaggio importante sulla scorta delle parole di Papa Francesco: “Padri e madri di ogni schieramento seppelliscono i loro figli”.
È stato lo stesso don Giuseppe (lui stesso si presenta sempre così) ad annunciare la partenza per l’Ucraina nel messaggio di Pasqua inviato alla diocesi spiegando che “non è stato facile decidere di partecipare, ma la storia del nostro territorio da sempre frontiera di pace, luogo di incontro di uomini e religioni, mi ha aiutato a comprendere che come vostro pastore dovevo esserci”.
Lui in Ucraina porta anche un messaggio della Cei.
La Carovana della Pace è direttamente collegata a don Tonino Bello, che come presidente di Pax Christi, nel 1992, si mise alla testa della marcia della pace diretta a Sarajevo sotto assedio.
Oggi come allora numerose organizzazioni (oltre alla stessa Pax Christi, ci sono tra gli altri l’associazione Giovanni XXIII, Beati i costruttori di Pace, Libera, Comboniani, Focolarini, Cgil e Gruppo Abele e altri gruppi pacifisti che si sono ritrovati dietro l’appello “Stop the war now”) si sono messe in viaggio con una sessantina di camion, auto e furgoni carichi di generi di prima necessità per aiutare la popolazione”.
La Carovana della Pace è:
– formata da 66 mezzi (pulmini, autobus, ecc.);
– lunga quasi un chilometro durante il viaggio su strada;
– partita da Gorizia con 32,6 tonnellate di aiuti umanitari;
– animata da 221 persone appartenenti a 142 organizzazioni pacifiste e umanitarie.
Sul sito si legge:
“Nel chiedere che si proclami immediatamente il cessate il fuoco, che si dia spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite per la risoluzione della controversia e che si consenta subito alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire, ognuno di noi può fare qualcosa di più e di concreto per fermare questo scempio. Non c’è più tempo!
Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Vengono momenti in cui però “la pace attende i suoi artefici” e noi non possiamo disattenderla.
Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona.
Con i rappresentanti della società civile nonviolenta e pacifista e di altre realtà impegnate nella costruzione della pace, entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di lasciare il loro Paese in guerra e raggiungere l’Italia”.
Redattore Sociale ha pubblicato questa testimonianza di Alfio Nicotra:
“Poco meno di 30 anni fa ero tra i 500 pacifisti che violarono l’assedio di Sarajevo ed oggi rivivo quello spirito, quell’essere, come ci definì don Tonino Bello, ‘l’Onu dei popoli’ che si contrapponeva all’ignavia dell’Onu dei potenti.- racconta Nicotra – Come allora, invece delle armi mettiamo in gioco i nostri corpi, il nostro profondo ripudio della guerra, che ci ha sempre spinto ad essere dalla parte delle vittime dei conflitti. Diciamo No a Putin e No alla Nato.
Siamo al fianco del popolo ucraino, che è sotto le bombe. Siamo al fianco del popolo russo che paga la propaganda bellicista e le scelte di guerra del suo governo. Ai nostri fratelli e sorelle pacifisti russi, che rischiano la galera e la repressione per dire no alla guerra, va il nostro abbraccio e sostegno”.
I volontari della Carovana per la Pace in Ucraina hanno anche portato il gasolio che in Ucraina è praticamente introvabile.
Il Movimento Nonviolento ha scritto: “Con i rappresentanti della società civile nonviolenta e pacifista e di altre realtà impegnate nella costruzione della pace, entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di lasciare il loro Paese in guerra e raggiungere l’Italia. Invitiamo pertanto tutte le organizzazioni impegnate per la costruzione della pace e per la solidarietà internazionale a sostenere la delegazione e promuovere una serie di azioni di mobilitazione”.
Link a siti e video che stanno fornendo informazioni sulla Carovana della Pace.