La segretaria generale Agnes Callamard ha così commentato la chiusura da parte delle autorità russe degli uffici di Amnesty International a Mosca, avvenuta venerdì 8 aprile:
“In uno Stato dove attivisti e dissidenti vengono imprigionati, uccisi o esiliati, dove il giornalismo indipendente è calunniato, sospeso o costretto all’autocensura e dove i gruppi della società civile sono messi fuorilegge o liquidati, se il Cremlino cerca di chiuderti vuol dire che stai facendo la cosa giusta.
Le autorità si sbagliano profondamente se pensano che, chiudendo il nostro ufficio di Mosca, fermeranno le nostre ricerche e le nostre denunce sulle violazioni dei diritti umani. Continueremo senza sosta a chiedere il rispetto dei diritti umani della popolazione russa. Raddoppieremo i nostri sforzi per denunciare le gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla Russia sia in casa che all’estero.
Non cesseremo mai di chiedere la liberazione dei prigionieri di coscienza ingiustamente in carcere per aver difeso i diritti umani. Continueremo a difendere il diritto del giornalismo indipendente di denunciare i fatti e ad assicurare che i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, che siano commesse in Russia in Ucraina o in Siria, siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Detto più semplicemente, non ci arrenderemo.
Ora, più che mai, non possiamo fermarci! Dobbiamo agire affinché i colpevoli vengano processati per i crimini commessi, i civili vengano protetti e i diritti di tutte le persone siano rispettati, in Russia come altrove”.