Vorrei raccontare questo 25 aprile a Torino da un punto di vista nonviolento cominciando dalla manifestazione settimanale contro la guerra di sabato 23 aprile in piazza Castello: il coordinamento AGITE sta organizzando tutti i sabati, a partire dal 26 febbraio, un presidio per la pace in Ucraina che cerca di mettere insieme le istanze pacifiste e nonviolente con l’obiettivo ambizioso di far convergere tutte le forze disponibili.
Il presidio vuole ricordare che nonviolenti e pacifisti ci sono, sono presenti, li si può trovare tutti i sabati alle 11 in piazza Castello; la piattaforma di convocazione del presidio, aggiornata con lo scorrere degli eventi, prevede ad oggi
- La condanna all’aggressione della Russia di Putin all’Ucraina
- Lo stop alla corsa al riarmo
- Un urgente negoziato diplomatico
- Sì al cessate il fuoco immediato e al ritiro dei soldati occupanti dall’Ucraina
- Sì all’azione giudiziaria internazionale per i crimini di guerra in Ucraina
- Sì al blocco delle forniture di armi alle parti in conflitto
- Sì all’accoglienza senza discriminazione di chi scappa da qualunque guerra
- No all’aumento delle spese militari
- No alla minaccia e uso delle armi nucleari
Durante il presidio di sabato sono state lette le toccanti ultime lettere di alcuni partigiani, canzoni e poesie contro la guerra ed un vecchio ma attualissimo articolo su Lev Tolstoj pubblicato da Mao Valpiana su Peacelink.
Dire che la guerra è un crimine sembrerebbe impopolare se si considerasse il mood trasmesso a reti unificate da più di un mese a questa parte, ma a quanto pare l’opinione pubblica è ancora impermeabile a questa narrazione.
Fondamentale è stato ribadire il concetto che “come non si può asciugare l’acqua con l’acqua, non si può spegnere il fuoco con il fuoco, così non si può distruggere il male con il male”; citare Tolstoj è importante perché il suo pensiero, che ha ispirato lo stesso Gandhi, è figlio della cultura russa che quindi ha in sé le potenzialità per uscire dai deliri neo-zaristi e soltanto facendo leva sui migliori momenti delle varie culture che popolano questo pianeta si può giungere ad abolire la guerra.
Una piccola presenza del coordinamento AGITE ha partecipato alla fiaccolata del 24 aprile per ribadire che i protagonisti della liberazione italiana erano principalmente motivati dal raggiungimento di pace e libertà, tanto che i padri costituenti hanno pensato in questo senso l’articolo 11 della costituzione.
La fiaccolata è stata occasione per continuare la raccolta firme per dire no all’aumento delle spese militari.
Lunedì mattina 25 aprile in un reading organizzato Centro Studi Piero Gobetti in piazza Arbarello è stata ricreata l’atmosfera della Resistenza attraverso alcune letture tratte da Diario Partigiano di Ada Prospero Marchesini Gobetti: lo stile leggero e delicato della scrittrice torinese ha restituito gli ideali, le paure e le lotte di quei giovani ragazzi che si sono impegnati in prima linea per riconquistare la pace e la loro consapevolezza che non sarebbe stata una conquista definitiva, ma un lavoro continuo contro avversari meno definiti e più subdoli di nazisti e fascisti.