Una forte protesta quella messa in atto ieri dalle attiviste di XR Torino che, in una mattinata davvero fredda, si sono spogliate davanti al palazzo del Consiglio Regionale piemontese
Le attiviste si sono spogliate per denunciare: “stupro climatico”, “ingiustizia climatica”, “disuguaglianza climatica”, “abuso climatico” in rappresentanza di tutte le donne che, in ogni parte del mondo, subiscono sui loro stessi corpi gli effetti della crisi ecoclimatica, come evidenziato nel loro comunicato.
XR Torino denuncia che:”L’emergenza ecoclimatica impatta in maniera devastante sulle vite delle donne di tutto il mondo. Secondo un recente rapporto dell’ONU, l’80% dei rifugiati climatici risultano essere donne [ONU report, 2017] Già nel 2020, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura metteva in evidenza come gli shock climatici, le pandemie e il degrado ambientale stiano portando a un aumento dei casi di violenza, stupri e a una maggiore povertà rispetto gli uomini [IUCN Report, 2020]. Nel 2021, per esempio, si stima che gli eventi climatici estremi abbiano impedito ad almeno quattro milioni di ragazze nei paesi a basso e medio reddito di completare la loro istruzione [Malala Fund Report, 2021]”
Le attiviste di XR quindi, unite a tutte le attiviste per i diritti delle donne, i diritti sul loro corpo, negati nella quasi totalità dei presidi sanitari piemontesi, dove è praticamente impossibile abortire, hanno voluto evidenziare, esponendo il proprio corpo nudo, la vulnerabilità delle donne. Donne che in molti parti del mondo, con ecosistemi fragili, sopportano la fatica dell’approvvigionamento dell’acqua, della cura degli uomini e dei bambini, spesso malati.
Le attiviste hanno anche denunciato le decisioni prese nel Consiglio Regionale aperto tenuto dopo il digiuno di Ruggero Reina di XR, nessuna delle istanze degli scienziati e delle persone della società civile intervenute è stata presa in considerazione. Segno dell’incapacità della Regione Piemonte di confrontarsi, di affrontare in modo produttivo un’interlocuzione con la cittadinanza e con chi da anni studia il fenomeno del cambiamento del clima. Un’emergenza che non trova riscontro negli atti politici della Giunta Regionale.
“Tuttavia, la rappresentanza media delle donne negli spazi di negoziazione politico-climatica, sia nazionali che globali, è ancora intorno al 33% [Report Nazioni Unite, 2021]. Più in generale, la partecipazione delle donne alla vita politica e negli organi istituzionali è ancora molto bassa. Nell’attuale Consiglio e Giunta Regionale del Piemonte, per esempio, la percentuale di consigliere è del 17,5%. Dall’altro lato, però, sia in Italia che in tutto il mondo, le donne costituiscono la maggioranza degli attivisti climatici, agendo come leader appassionate, e trovando nel movimento climatico una nuova sorellanza e uno spazio dove l’equità di genere possa essere realtà [New York Times]” hanno dichiarato le attiviste di XR.
Le immagini e le dichiarazioni delle attiviste di XR (durata: 3:51):