Giovedì 31 marzo 2022 ore 9.00
Tribunale di Cagliari
Le Madri contro la repressione – contro l’operazione Lince saranno in presidio davanti al Tribunale di Cagliari per l’udienza del 31 marzo per rivendicare il rifiuto delle basi militari italiane e Nato e chiederne la chiusura.
Non vogliamo essere responsabili delle guerre e dei massacri portati avanti dalla Nato, dall’Italia e dalla UE e dagli eserciti di tutti i paesi che si addestrano in Sardegna dal dopoguerra.
Non vogliamo essere vittime, bersagli e obiettivi di guerre che non vogliamo e che mai avremmo approvato.
Eppure siamo stati vittime e bersagli delle loro esercitazioni, delle loro armi distruttive e ne è stata vittima la Sardegna, il suo territorio e tutti gli esseri che la abitano. Ne è stata vittima la sua economia e le sue scelte produttive.
In questo momento ne sono vittime i nostri figli, a processo con l’accusa di aver attentato alle strutture democratiche dello Stato.
Sembra quasi una beffa, ma non lo è.
La sanità, il lavoro, la scuola, un reddito dignitoso, la libera circolazione degli esseri umani dovrebbero essere le priorità delle strutture democratiche di un paese. Ciò che ci viene imposto, invece, è un ulteriore aumento delle spese militari, la presenza dei militari nel governo e nella gestione di tutte le strutture civili, dalla scuola, all’università, alla sanità, alla ricerca, alla pubblica amministrazione, all’immigrazione.
Ciò che, invece, grava sulla vita delle persone è la repressione feroce che colpisce chi lotta per il lavoro, per la sanità, per i servizi, contro le grandi opere devastanti, contro il militarismo e le sue basi, contro le fabbriche di bombe.
Capita troppo raramente che ci siano indagati per illeciti legati alla produzione di armi, ma è accaduto. Sta accadendo grazie alla caparbietà di tutte le associazioni, sindacati conflittuali, comitati e singoli cittadini che per questo si sono battuti e continuano a battersi
Anche in procura può esserci un giudice.